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Capitan Nemo - Missione Atlantide

Regia di Alex March vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Capitan Nemo - Missione Atlantide

di axe
6 stelle

Dall'interno del suo sottomarino, il Dottor Cunningham, uomo di scienza tanto geniale quanto malvagio, ricatta il presidente degli Stati Uniti D'America. Chiede un'immensa quantità d'oro per evitare che la città di Washington sia distrutta da un missile nuclere che egli può lanciare dall'interno del suo sottomarino. Contemporaneamente, due sub appartenenti alla marina statunitense scoprono, adagiato sul fondale oceanico, un sommergibile sconosciuto e riescono a salire a bordo. E' il leggendario Nautilus, a bordo del quale è presente, in stato d'ibernazione da oltre un secolo, il Capitano Nemo. Recuperate le funzioni vitali e fatte le presentazioni, Nemo riavvia il Nautilus e lo conduce in un porto americano; qui riceve l'incarico di neutralizzare Cunningham. Il Capitano Nemo accetta, ma non rinuncia alla più importante ricerca della sua vita, volta a conoscere il mitico continente perduto di Atlantide. Il regista Alex March dirige un film di avventura a tema fantascientifico contraddistinto da un intreccio molto semplice; da una caratterizzazione dei personaggi superficiale; da scenografie ed effetti speciali piuttosto rudimentali. Non è, tuttavia, un'opera sgradevole. Esercitata la "sospensione dell'incredulità", cosa che di certo a bambini e ragazzi riesce facilmente, gli spettatori possono godere di un racconto ricco di fantastiche avventure sottomarine; l'immaginazione dello sceneggiatore è stata messa a dura prova. Mentre uno scienziato pazzo, dal ventre di un sottomarino pieno di incomprensibili congegni, luci, interruttori, leve, display - un'ingenua rappresentazione di macchine del futuro concepita negli anni '70 - briga, insieme al suo equipaggio misto umani-robot, per governare il mondo, due intrepidi e fedeli militari statunitensi riportano in vita un personaggio positivo e fantastico, il quale non ha dubbi nella scelta dello schieramento. Insieme, le "forze del bene" affrontano, ingaggiando una contesa inizialmente "cavalleresca", poi meno corretta, ma non per loro demerito, un nemico avido e megalomane, le cui motivazioni non sono pienamente comprensibili. In questo quadro s'inserisce la presenza del popolo di Atlantide, rappresentato da un sovrano "illuminato" il quale non chiede per la sua gente che l'isolamento dal litigioso mondo di superficie; tramite il re di Atlantide, il regista esprime una critica, certo non pungente ne' ben definita, ma condivisibile, verso la sua contemporaneità, dimostrando di non essere completamente allineato ai dettami della retorica "filoamericana" che traspare nelle parti iniziale e centrale del film. I personaggi sono stereotipati; tra i più interessanti, il Capitano Nemo (Josè Ferrer), un uomo tanto oltre i suoi tempi di origine, da poter ben ambientarsi nel secolo successivo. Il Nemo di questo film non conserva le caratteristiche di uomo schivo e di rifiuto - quando non di aperta contrapposizione - verso il resto del mondo, assegnategli dal suo creatore Jules Verne. Ha comunque una sua etica che lo spinge, adottando modi e maniere di un passato ormai remoto, ad essere sempre corretto con amici ed avversari. Una gradevole presenza femminile, seppur di contorno, è garantita da Lynda Day George (Kate). Il Dottor Cunningham è interpretato dal prolifico Burgess Meredith. Le ambientazioni sono quasi esclusivamente sottomarine. La trama si dipana tra gli interni del Nautilus e del sommergibile dello scienziato folle, molti simili tra loro, pur essendo dotato il Nautilus di qualche inserto retrò. In epilogo appare una ricostruzione di Atlantide, architettura classica sommersa e stanzoni spogli e spopolati. Gli effetti speciali sono "risibili" anche in rapporto agli standard dell'epoca. Ad un occhio maturo non sfugge di certo la, ormai desueta, retorica filoamericana, come l'ingenuità con la quale è candidamente affermato che il miglior posto per stoccare scorie naturali siano gli abissi oceanici. Da queste descrizioni l'opera non sembra avere molti pregi; eppure, avendone fruito dopo lustri dall'ultima visione, ed in età matura, l'ho ancora trovata interessante e gradevole. La fantasia corre a briglia sciolta, esiste la costante curiosità verso le sempre più originali trovate dei contendenti, la quale culmina con l'ingresso del Nautilus in Atlantide. Azione e ritmi sostenuti tengono lontana la noia. L'ingenuità di fondo rintracciabile in ogni dettaglio non consente alla tensione di superare una certa soglia; il trionfo dei "buoni" è cosa certa. Un buon passatempo, che sarà inevitabilmente più apprezzato dagli spettatori "bambini che furono".

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