Regia di Shion Sono vedi scheda film
Era dal 2013 che non si vedeva un film di Sion Sono così liberante. C'è (di nuovo) tutto il suo Cinema, qua. La passione e la gioia filmiche che esplodono in un irrefrenabile orgasmo daltonico, come un mestruale flusso di immagini violentemente pop. In Antiporno, la libertà cinematografica tipica del Cinema del regista nipponico, finalmente, smette di accartocciarsi su stessa ed esplode. Esplode quasi come fosse un urlo di rivalsa filmica ed un epilettico sfogo artistico. Risultando, sì, uno dei film più vitali ed energici del filmmaker giapponese. Insomma, Antiporno è un po' la sulfurea, cubista e contratta summa autocitazionista di Sion Sono. Uno dei suoi lungometrggi più ipercinetici e caotici; probabilmente, tra tutti, il più impazzito e "zulawskiano". Per ciò che concerne la sua filmografia, Antiporno risulta essere la sua opera più rimescolante.
Una catarsi necessaria e, quindi, forse, anche un punto di rottura (o di distorsione).
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