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Prêt-à-porter

Regia di Robert Altman vedi scheda film

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La recensione su Prêt-à-porter

di LorCio
8 stelle

Di un film sull’ambiente della moda Robert Altman ne parlava dagli anni ottanta, nello stesso periodo in cui a Michelangelo Antonioni avevano offerto di girare Sotto il vestito niente e a Carlo Lizzani il controfilm per affrontare Michelangelo. Alla fine sotto il vestito c’andarono i fratelli Vanzina, il maestro dell’incomunicabilità tornerà a fare un film solo a metà degli anni novanta e Lizzani ha fatto altre cose. E Altman? E Altman intanto ebbe il tempo di realizzare due film da niente come I protagonisti e America oggi (ancor’oggi due monumenti) per poi arrivare a creare il grande affresco cinico e al vetriolo del mondo della moda, nelle settimane delle sfilate di Parigi.

 

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Con la perizia dell’arguto osservatore, Altman mette un su un bestiario di varia disumanità in cui trionfano l’ipocrisia, il cattivo gusto, l’opportunismo: alla fine sarebbe troppo semplice liquidarlo come un apologo morale, forse moralista, su un universo vacuo in cui sotto il vestito non c’è davvero niente. Probabilmente è così, certo, ma è anche vero che il maestro è affascinato da questo mondo sì vuoto, ma anche strepitosamente appagante (tutti gli osservatori sono incuriositi e sedotti dal fascino del nulla e dei personaggi oggettivamente stupidi). Se il film non è piaciuto praticamente a nessuno è perché in pochi hanno capito il senso dell’operazione: non c’è critica, non c’è denuncia, c’è solo pura osservazione dell’umanità universale senza altre troppe frivole domande. La rappresentazione del superficiale trova una sua compiutezza nell’esplorazione del frivolo, che in realtà è il tema più serio possibile.

 

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Altman non lascia scampo a nessuno e disegna i suoi ritratti con scrupolosa attenzione, mettendone in risalto tutte le caratteristiche, sia positive che negative. Ad eccezion fatta dell’ottima Anouk Aimée, a cui è destinato il ruolo più malinconico, sofferto e positivo, e di Tim Robbins e Julia Robinson, impegnati nel dare vita ai due personaggi più buffi e dolci, tutti sono degli adorabili cialtroni, dall’irresistibile trio machbetiano delle tre direttrici delle bibbie della moda (Tracey Ullman, Sally Kellerman, Linda Hunt) agli stilisti egocentrici ed arroganti (Stephen Rea, Forest Whitaker), dalla maneggiona Lauren Bacall alla presenzialista Kim Basinger, passando per il morto Jean-Pierre Cassel che più o meno nessuno rimpiange.

 

 

Punta di diamante, il nostalgico e spassoso ritorno della coppia per eccellenza Sophia Loren e Marcello Mastroianni, all’ultimo incontro sul grande schermo, con remake-omaggio dello spogliarello di Ieri, oggi, domani in chiave senile. Insomma, un divertissement che non fa del male a nessuno, estremamente piacevole. Dopotutto stiamo parlando di Robert Altman, mica pizza e fichi.

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