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Una messa per Dracula

Regia di Peter Sasdy vedi scheda film

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La recensione su Una messa per Dracula

di Donapinto
4 stelle

Impossessatosi degli abiti e del sangue del conte Dracula dopo la sua morte, un individuo li vende ad altissimo prezzo a tre ricchi borghesi inglesi annoiati. Celebrando una messa nera con l'aiuto di un esperto di occultismo, riusciranno a resuscitare il famigerato conte.                 Prodotto dalla Hammer, UNA MESSA PER DRACULA inizia esattamente dove finiva LE AMANTI DI DRACULA di Freddie Francis, realizzato solo un anno prima. Alla regia troviamo l'ungherese naturalizzato inglese Peter Sasdy, che sostituisce il piu' esperto e scaltro Francis. Il cambio non fa' bene, nonostante anche l'opera di Francis non fosse esente da difetti. Lo stile si fa piu' audace. Cominciano a comparire nudi femminili e non manca una chiarissima critica di costume alla ricca borghesia inglese, ipocrita e finto berbenista, casa e chiesa di giorno, viziosa e perversa la notte. Ma non basta assolutamente a farne un'opera interessante e tantomeno di dignitosa fattura e la Hammer sembra essere  solo interessata ai risultati del botteghino, naturalmente a scapito della qualita. Le idee latitano vistosamente e il  Dracula diretto nel 58' da Fischer, resta un lontano ricordo. lo stesso Cristopher Lee appare vistosamente svogliato e monocorde, servito da una sceneggiatura pigra, che gli riserva poco spazio. Non meglio va per gli altri personaggi, poco approfonditi e senza alcuno spessore. Manca anche il fascino mitteleuropeo dell'Europa centrale, i monti, i boschi e  l'atmosfera gotica della Transilvania, infatti l'intera pellicola e' ambientata in Inghilterra. Di lì a poco iniziera' la crisi per la gloriosa casa di produzione, che fatichera' sempre di piu' a imporsi nei confronti del pubblico e della critica, fino alla sua definitiva scomparsa alla fine degli anni 70'. Peter Sasdy dirigera' nel 1971 altri due film con la Hammer, GLI ARTIGLI DELLO SQUARTATORE e LA MORTE VA A BRACCETTO CON LE VERGINI, conosciuto anche come LA CONTESSA DRACULA, mediocre trasposizione sulle gesta della perversa e sanguinaria contessa ungherese Elizabeth Bathory.

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