Espandi menu
cerca
The Last Family

Regia di Jan P. Matuszynski vedi scheda film

Recensioni

L'autore

gaiart

gaiart

Iscritto dal 30 luglio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 32
  • Post 6
  • Recensioni 399
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Last Family

di gaiart
8 stelle

C’ERA UNA VOLTA UN BULGARO, UN GRECO, UN …

 

II

 

OSTATNIA RODZINA - The Last Family

 

https://i.ytimg.com/vi/FwO0k_OKhQI/hqdefault.jpg

 

 

 

 

 

Polonia · 2016 · DCP · Colore · 124' ·  v.o. polacco

 

 

5 agosto 2016

 

C’era una volta un bulgaro, un greco, un polacco. Come nelle barzellette. Solo che qui si tratta dell’apertura del Film Festival di Locarno dove, interessanti pellicole dell’Europa dell’est in concorso, si sono distinte sin all’apertura.

 

Parliamo di OSTATNIA RODZINA (The Last Family), un film polacco che già dall’originalità del titolo, incuriosisce e lascia aperte molte prospettive di lettura, spesso tragicomiche.

La pellicola diretta da Jan Matuszynski, al suo primo lungometraggio, che ha ben poco di comico, narra la storia tragica della famiglia di Zdzis?aw Beksi?ski, (1929-2005) la cui moglie muore prematuramente e l’unico figlio Tomasz, noto presentatore radiofonico, traduttore e giornalista musicale, si tolse la vita 1998.

Alla fine, rimasto solo e depresso, viene assassinato il 22 febbraio 2005, accoltellato diciannove volte dal figlio del suo maggiordomo.

Aracnofobo, la musica classica era il suo sottofondo preferito mentre dipingeva in modo surrealista, Beksi?ski magicamente interpretato da Andrzej Seweryn, fu artista innovatore nell'austera Polonia comunista.

Iniziò a occuparsi di arte dapprima come fotografo di paesaggi desolati, volti bendati, bambole mutilate, visi deturpati cancellati da fotomontaggi; quindi passò alla scultura, trapassando blocchi di pietra con cavi d'acciaio, fino a che negli anni settanta iniziò a dedicarsi alla pittura a olio su masonite.

 

 

http://morpheusgallery.com/resource.php?id=449

 

Un coma di tre settimane dopo un grave incidente automobilistico in un passaggio a livello non custodito, cambiò la sua esistenza. Disse di aver visto l’inferno e di doverlo rappresentare. Questo lo portò a generare opere inquietanti post-apocalittiche definite suo periodo gotico.

 

Lo script del film di Robert Bolesto è molto interessante: è la storia di una famiglia dentro ad una nazione che cambia, dove la pittura, l’arte e la musica si alternano a vicende prossime al dolore e alla morte, come una sorta di ponte alla sopravvivenza.

  Chiudi

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati