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Cane di paglia

Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cane di paglia

di axe
8 stelle

David, un giovane matematico americano, dai modi gentili e l'indole pacifica, per condurre in tranquillità uno studio, sceglie di trascorrere un periodo in un paesino della Gran Bretagna. Lo accompagna la moglie Amy, la quale già conosce luogo ed abitanti, in quanto in precedenza vi era stata in villeggiatura. Benchè riceva una buona accoglienza dai notabili locali, è preso di mira da un gruppo di giovani paesani, assunti per realizzare dei lavori di restauro ad una pertinenza dell'abitazione. Il "capobranco" Charlie è attratto da Amy, con la quale ha avuto una storia in passato. Dal canto suo, Amy non si tira indietro; lancia segnali di seduzione all'uomo ed ai suoi compagni, persone impulsive, rudi e dai modi decisi, assolutamente diverse dal marito, cui rimprovera l'eccessiva remissività. La donna perde il controllo del "gioco", quando, allontanato David con uno stratagemma, è fatta oggetto di violenza. Da quel momento in avanti, le cose precipitano. David investe e soccorre, portandolo in casa, un uomo labile di mente, implicato nella scomparsa di una giovinetta. Il padre della ragazza, insieme al gruppo di giovinastri, si presenta presso la villa dello studioso, per chiedere la consegna del ferito. Ma David, nonostante il salire della tensione e l'insistenza della moglie, in questa occasione, non ha intenzione di cedere. Un dramma ad alta tensione diretto con maestrìa da Sam Peckinpah, in grado di trasmettere con forza il pensiero del regista statunitense. Ci fa rilevare, nel quadro della sua visione pessimistica della realtà, come i rapporti tra le persone, nonostante le loro convenzioni, siano, in ultima analisi, regolati da prove di forza, che annullano le differenze sociali tra i contendenti e li rendono simili a belve. Le capacità intellettuali sono asservite all'istinto, che impone l'eliminazione dell'avversario; cio è indispensabile, poichè, in mancanza, si sarebbe eliminati a propria volta. Come può l'affabile, conciliante, passivo David giungere a tanto ? La sua reazione arriva in seguito una doppia pressione che è costretto a subire. Da un lato, la derisione dei quattro paesani incapaci di riconoscerne il valore morale ed intellettuale, da un altro, la disapprovazione di Amy. Tutto ciò, però, non è sufficiente a far "scattare la molla". Ciò avviene in conseguenza di un evento ben preciso, l'intrusione all'interno della casa, che David considera parte di sè. Non tollera che lo si comandi lì dentro, pertanto fronteggia gli antagonisti, resi ancor più pericolosi dal loro stato di ebbrezza, finchè, a causa di un evento non dipendente dalla sua volontà, si supera il punto di non ritorno. E' il momento in cui David si scatena contro gli avversari, rivelando incidentalmente quale considerazione ha per la giovane Amy; la tratta quasi fosse una tra le sue proprietà, non dandole più alcun ascolto e facendo scarso affidamento sulle sue capacità di azione. Ne viene fuori un bagno di sangue; grazie, maggiormente, alla sua forza fisica ed all'essere sobrio - di meno a cagione della sua intelligenza; le sue soluzioni, benchè ponderate, sono piuttosto semplicistiche - il protagonista prevale sugli assalitori, eliminati uno ad uno. A fine massacro, rimane stranamente calmo e matura una nuova consapevolezza (egli, matematico) del caos che governa le cose umane. Non solo David rivela la propria natura belluina; la stessa Amy si mostra preda degli istinti, per l'intera durata del racconto. Finchè il suo uomo agisce nel rispetto dei ruoli e delle convenzioni, ella si comporta da donna libera ed emancipata, gioca con gli istinti maschili ora ammiccando, ora sottraendosi alle attenzioni, forse cercando una sorta di rivalsa nei confronti di David, il quale, pur vezzeggiandola, la relega in secondo piano rispetto le proprie ricerche. Nel momento in cui David "regredisce", arrivando persino ad aggredirla, Amy mostra la propria debolezza di carattere. Prima vorrebbe cedere alle richieste degli assalitori, poi minaccia un'impossibile fuga; infine, fa quanto gli dice il marito, rinunziando ad ogni obiezione e mostrando asservimento. Riemerge in lei una primigenia accettazione del primato maschile. Bravissimi in questi ruoli Dustin Hoffmann - David - e Susan George - Amy. Realistica ed evocativa l'ambientazione, un minuscolo paesino di campagna, nel quale le poche persone di un certo livello sociale e culturale fanno quadrato per "contenere" gli altri paesani, istintivi, rozzi, avvezzi all'abuso di alcolici, nei quali annegano la noia e la mancanza di prospettive. Sam Peckinpah dirige i suoi personaggi all'interno di rapidi alternarsi di sequenze; semina qua e là presagi che lasciano comprende come da un momento all'altro possa esplodere una violenza incontenibile; la tensione cresce fino alla lunga sequenza finale, che mostra in un montaggio caotico le concitate fasi del combattimento intorno e dentro la casa di David, tra urla, rumori di vetri infranti, scene nebbiose o buie all'interno delle quali agiscono i personaggi. La colonna sonora vivace lascia quasi pensare ad certo compiacimento del regista nel mostrare tanta violenza; in realtà, a mio parere, è il contrario. Ha premura di non condannarli, ma neppure, certamente, di esaltarli. Sam Peckinpah vuol dare una visione, coerente con il suo pensiero, di un lato della natura umana, lasciando allo spettatore ulteriori valutazioni. Riesce nel suo scopo, con un film avvincente e segnante, interpretato da attori ben calati nei ruoli.

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