Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Andrew Beckett è un giovane e brillante avvocato di Philadelphia, astro nascente di un importante studio legale. Ma il comparire di una macchiolina sulla fronte cambierà per sempre la sua vita: scoperto che Andrew ha l'AIDS ed è omosessuale, il suo studio legale lo licenzierà con una scusa e l'esistenza di Andrew si trasformerà in una difficile e molteplice battaglia (quella legale contro i suoi ex datori di lavoro, quella contro la malattia che lo consuma, quella contro l'ostilità e le paure della società), in cui avrà al suo fianco la famiglia che lo sostiene incondizionatamente, il suo compagno (Antonio Banderas) e l'avvocato Joe Miller (Denzel Washington) che ha accettato di sostenere il suo caso.
Jonathan Demme dopo il suo capolavoro "Il silenzio degli innocenti" firma questo straordinario atto d'accusa contro i pregiudizi e la discriminazione. Philadelphia è un film il cui valore artistico va di pari passo con il suo valore sociale, e rimane ancora oggi di grande attualità. Il film riesce a fotografare con precisione ed efficacia quel momento storico (anni 80-inizio 90) in cui il panico per la diffusione del contagio dell'AIDS divenne benzina per alimentare ulteriormente il fuoco dell'omofobia ancora prevalente nella società. La sceneggiatura di Ron Nyswaner eccelle proprio nel ricostruire e smascherare i meccanismi che stanno alla base del pregiudizio e della discriminazione, a volte brutalmente dichiarati ("quelli mi danno la nausea") a volte celati dietro una tolleranza puramente formale e di facciata (“In quest'aula giudiziaria sono irrilevanti differenze di religione, razza, sesso, ideologie e tendenze sessuali” “Con tutto il rispetto, signor presidente, noi non viviamo in quest'aula giudiziaria”).
Anche se l'interpretazione di Tom Hanks nei panni di Andrew Beckett è straordinaria e fu meritatamente premiata con l'Oscar, il personaggio centrale del film mi sembra l'avvocato Joe Miller (Denzel Washington) che, accettando il caso, deve compiere un percorso per superare la sua ostilità contro i gay e la paura irrazionale del contagio, e dalla comprensione dei propri pregiudizi trova la chiave per combattere la discriminazione di cui è vittima Beckett. Tra l'altro Philadelphia è anche un ottimo "court drama", e prorio Washington è il protagonista assoluto delle scene processuali. Tra gli attori è ottima anche la performance di Jason Robards nel ruolo del principale di Andrew.
Ad impreziosire il film anche la canzone "Streets of Philadelphia" di Bruce Springsteen che accompagana le belle sequenze iniziali.
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