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Cronaca di un assassinio

Regia di Allen Baron vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cronaca di un assassinio

di zombi
8 stelle

dio che evento è stato rivedere questo film amato dieci anni fa(forse) su raitre e poi cercato e mai più rivisto. buio, un piccolo punto chiaro e una donna che urla, una sculacciata e poi il pianto di un neonato. subito dopo fa la sua comparsa la voce gracchiante che ci accompagna al seguito di franky bono o come dice la voce gracchiante un misto tra william burroughs e laura betti, baby boy franky bono. è freddo ed è natale a new york. franky bono è un sicario. è giunto nella metropoli per un lavoro e cioè far fuori un uomo. cappotto e cappello in testa, mani in tasca o con una sigaretta tra le dita. franky bono è un solitario a cui non piace la gente. il suo lavoro lo porta a non avere affetti, amici, solo deleteri rapporti di lavoro con meschini figuri che popolano il sottobosco della criminalità e dell'illegalità. guardandolo in faccia vien da pensare che sia così di persona lui, un solitario, poco tollerante, con un carattere difficile, ruvido che scatta subito con poco. insieme alla voce lo seguiamo nei suoi pedinamenti, o perdere tempo nella stanza di un hotel o gironzolare tra la gente frettolosa e festante della grande mela. una sera in un locale viene notato da un ex compagno di scuola. sulle prime cerca di liberarsene cercando di andarsene ma poi rimane. viene invitato ad una festa dove avrà la possibilità di rivedere la sorella. la cosa non lo disturba affatto. c'era stato qualcosa, forse solo un sentimento e l'alternativa è la stanza d'albergo. da quella sera si vede di tanto in tanto con la ragazza e tra un pedinamento e l'altro avvicinandosi di giorno in giorno a definire il piano per uccidere l'uomo per cui è stato pagato, cresce in lui il desiderio di rivedere la ragazza e chissà magari mettersi con lei e abbandonare quel lavoro. ma a baby boy franky bono fuggito da un piccolo paese dove aveva perso il lavoro e un datore di lavoro che gli voleva bene come un padre, comincia andare storto. il delinquente obeso che gli ha fornito la pistola intuisce che il colpo è da soldi e lo ricatta. costretto ad ucciderlo va giù di testa e commette un errore fatale, telefona a chi gli ha commissionato il lavoro, delirando in preda al panico. disperato si reca dall'unica persona che gli ha dimostrato un pò i bontà fors'anche affetto. ma giunto dalla ragazza e spinto dal bisogno di avere vicino qualcuno, si ritrova davanti un uomo che si sta radendo. baby boy franky bono ripiomba nel suo mutismo, nella sua solitudine rassegnato al proprio destino e al suo mestiere. cerca di calmarsi per affrontare l'omicidio che in effetti riesce. ma quando si reca all'appuntamento con i datori di lavoro, in una giornata fredda, con il nevischio che sferza in turbinii gelidi creati dal vento, viene trascinato nella trappola distratto forse dalla voglia di andarsene. segue l'uomo su una serie di moletti sospesi sull'acqua fino a quando cerca di fuggire ad altri tre uomini che però lo freddano. cade nell'acqua, cerca di trascinarsi sulla riva melmosa, ma baby boy franky bono muore. il film si chiude su di un dettaglio della riva melmosa con la l'avambraccio di baby boy franky bono che emerge come un canna secca. le sensazione che ricordavo le ho ritrovate tutte. conferma di un film che avevo amato e giustamente. una new york fredda non accogliente, fatta di vie vuote e di un centro pieno di gente che si affretta fuori dal lavoro e per l'imminente festività natalizia. musica jazz per un bianco nero che vira al grigio, con una parte in mezzo un pò stiracchiata ma che serve per il finale tragico verso il quale il nostro, si sta avviando senza possibilità di salvezza. capolavoro

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