Regia di Roger Spottiswoode vedi scheda film
Dopo aver superato la prima mezz'ora, con un montaggio più nauseante dei primi film in 3d, inizia la vera storia di un tossicodipendente che grazie al rapporto con il suo gatto torna pulito e pieno di gioia.
La trama non fa un film per fortuna ma qui siamo di fronte a una messa in scena caratterizzata da una sola cosa: una sceneggiatura banalissima e gonfia di banali buoni sentimenti. Ogni battuta, ogni dialogo, ogni situazione sono prive di qualsivoglia originalità, verve e umorismo e si arriva schematicamente alla fine del film con la sensazione di aver visto qualcosa di sceneggiato da un bambino di 10 anni. Prevedibile come un semaforo, non fa ridere, non fa piangere, fa solo perdere tempo.
Si salva il graffito "scusate per il vostro muro", anche se probabilmente c'era già nella vita reale.
Film per gli amanti dei gatti, non del cinema.
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