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Regia di Robert Aldrich vedi scheda film

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La recensione su Prima linea

di ed wood
9 stelle

straordinario war-movie, in anticipo sui tempi nello smascherare con furore e amarezza la crudelta' assassina delle gerarchie militari e la ferocia brutale della guerra. Un film che non si ferma davanti a nulla e affronta a muso duro problemi scottanti, come gli intrallazzi tra esercito e politica, le raccomandazioni, la vigliaccheria di chi la guerra la dirige dall'alto. Film sulla paura di morire, ma anche su di un eroismo non piu' gratuito e romantico (come in Ford e Hawks), ma necessario (dal momento in cui, essendo l'uomo umile e senza potere messo in trappola dalle alte sfere non gli resta che morire, magari buttandosi a capofitto in un campo bombardato dai nemici); ci sono almeno un paio di scene memorabili: il carrarmato che tenta di schiacciare Palance (sottile metafora del "sistema", della macchina che schiaccia l'individuo) e l'uscita folle del vile Cooney, con un'impeto delirante che anticipa i Vietnam-movies; e, ancora, e' un film sul compromesso e l'ipocrisia delle istituzioni, e sulla dignita' dell'uomo sempre messa a dura prova

Su Jack Palance

credo che sia uno dei suoi rari ruoli da "buono"

Su Robert Aldrich

e' stato uno dei piu' grandi innovatori del cinema USA; ha saputo corrodere dall'interno le convenzioni su cui si basavano i principali generi americani (guerra, western, noir), ha imposto uno stile feroce, aspro, pervaso da un'amarezza molto vicina a J.Huston; e infine ha avuto il rigore quasi "autoriale" di inserire delle costanti nel suo cinema (l'uomo e il sistema, la violenza, la vita come una trappola, l'assenza di donne, l'assenza di lirismo e romanticismo nei rapporti di amicizia virile, l'antieroismo o meglio un nuovo modo di intendere l'eroe, il gusto del paradosso perverso...)

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