Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Un anno dopo l'emigrato in Australia, Sordi firma ancora una volta una memorabile interpretazione del sentimento e del costume popolare italiano. Più amara, se possibile, al punto da essere una vera e propria denuncia sociale contro il potere della ricchezza, appena stemperata dalle cadenze della farsa. Il finale drammatico, con la corsa disperata tra le baracche, sta secondo me al vertice del cinema italiano. Viene da chiedersi se la molla che spinge la coppia a sfidare il gioco dei potenti sia veramente il sogno di uscire dalla povertà o, come vorrebbe il professore, la soddisfazione di eliminare fisicamente il potere stesso. A ognuno la sua risposta, anche se la torta avvelenata non lascia dubbio in proposito.
Bette Davis è affascinante da giovane come da vecchia. Modugno si è prestato ad un ruolo antipatico, anche se non proprio sgradevole come l'amico di Amedeo in Australia. Joseph Cotten alla fine della carriera lavorò spesso in Italia, firmando così la sua presenza in questo grande capolavoro. Quattro stelle e mezzo.
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