Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Bunuel ancora una volta sventra e disintegra il mondo borghese dall’interno e stavolta lo fa descrivendo il dissidio interiore di Severine, donna sposata con un giovane e rampante medico, che si lascia travolgere dai peccati sessuali che la sua classe sociale tanto disprezza diventando una prostituta chiamata “Bella di giorno”. Uno dei più grandi successi artistici ed economici del regista spagnolo, che critica l’ipocrisia e la doppia facciata delle classi più agiate, stupidamente indottrinate dalla cultura cristiana e da costrizioni fasulle. La protagonista (interpretata da una magnifica e bravissima Catherine Deneuve, bella di giorno, di notte e di pomeriggio) vive la sua vita in una condizione mentalmente precaria, proprio perché vorrebbe fare qualcosa (anche per il solo gusto di ribellarsi) che in realtà non dovrebbe essere fatta e che si risolve nella consapevolezza della propria libertà, condizione che deve comunque venire a patto coi sentimenti altrui. Anche lo stile grottesco e surreale di Bunuel aiuta il suo messaggio, alternando alla narrazione brevi flashback della vita di Severine e inserendo oggetti misteriosi di cui non ci è dato scoprire la natura. Da notare inoltre il simpatico stravolgimento del clichè tipico che vuole che gli atti “turpi” vengano commessi di notte, mentre qui la cosa avviene di giorno.
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