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Last Action Hero - L'ultimo grande eroe

Regia di John McTiernan vedi scheda film

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La recensione su Last Action Hero - L'ultimo grande eroe

di maso
7 stelle

 

 

L'americanismo spudorato di tanti film d'azione si prende per i fondelli in questo giocattolone fuoriuscito nelle sale e dallo schermo in piena Schwarzy mania decretando in un certo qual modo la fine della prima parte della sua mitragliante e muscolosa carriera, un po per l'insuccesso, un po per l'inevitabile inflaccidimento dei muscoli rinvigoriti da una sana carriera politica.

La critica, il pubblico e gli utenti sul sito sono divisi nel giudicare "Last Action Hero" un film riuscito per molti e una patacca per altrettanti, anzi il film peggiore di Arnold Conan il Terminator (forse non hanno visto “Yado”), io mi metto nel mezzo come spesso accade nei casi d'incertezza cinefila, ma sono più pendente verso il giudizio positivo visto che comunque il film mi ha divertito, intrattenuto e in minima parte annoiato.

Il mondo del piccolo Danny è il nostro mondo, una realtà violenta nella quale il male può vincere sul bene come viene chiaramente dichiarato dal cattivone di turno Charles Dance, davvero in parte nel ruolo di Benedict, caratterizzato con una notevole perspicacia inaspettatamente superiore a quella di Jack Slater il supersbirro seriale interpretato da Schwarzenegger che si ritrova a vivere la sua quarta avventura al cinema spalla a spalla con l’ idolo più sfegatato delle sue avventure, Danny appunto, che grazie ad un biglietto magico donatogli dal vecchio proiezionista interpretato da Robert Proyas si vede proiettato dentro il film creando una situazione di intreccio fra mondo reale e cinematografico che Woody Allen aveva già sperimentato in “La Rosa Purpurea Del Cairo” ma questa volta non siamo in ambito romantico old style bensì in un poliziesco tutto esplosioni e pallottole cariche di umorismo slapstick e citazionismo da tanto cinema di vecchia scuola come i film di OO7 e i classici di fresca produzione per l’anno i cui il film uscì, “Amadeus” tanto per citarne uno con Murray Abrhams che viene descritto da Danny a Slater come colui che ha ucciso Mozart, il tono è quindi farsesco con trovate assolutamente sopra le righe tra cui un poliziotto animato che gironzola per il film senza motivazione alcuna ed un capoufficio del quartier generale che fuma dalle orecchie quando si infuria affidato alle enormi froge nasali di Frank McRae.

“Jack Slater IV” con una trama focalizzata sullo scontro frontale fra l’alter ego di Shwarzy e il boss mafioso  ignorante e coglione interpretato da Anthony Queen è il film nel film che deve in primo luogo farci un po divertire con le situazioni da fumetto tipo guardaroba con una sfilza di abiti identici e scene action assurde come Leo Lascorreggia pronto ad esplodere in cima alla gru, dall’altro lato creare i presupposti per tutta la parte in cui Slater insegue Benedict oltre lo schermo e scopre che è solo un pupazzo di cartapesta modellato sul fisico di Arnold Schwarzenegger e che il mondo fuori dal cinema è pieno di manigoldi e disadattati come la puttana che dice a Benedict se vuole farsi un giretto con lei, da questo momento in poi c’è un contrasto netto di colori sgargianti che illuminavano “Jack Slater IV” e il buio tetro della notte che aleggia sul mondo “reale” nel quale succede di tutto e quasi niente con Slater che va alla prima del suo film e Benedict che avvia un piano diabolico in coinvolgendo anche Tom Noonan uscito direttamente da Jack Slater III con un ascia sanguinante e le peggiori intenzioni.

Il gioco tutto sommato riesce ma soltanto se lo spettatore entra nell’ottica del blando intrattenimento ed abbandona le flebili ambizioni di critica sociale che il film velatamente vuole far uscire dallo schermo, in realtà ciò che esce bene pur rimanendoci è la morte da “Il settimo sigillo” di Bergman mentre chi è molto meglio che rimanga al suo interno per la propria incolumità ed anche la nostra è proprio Jack Slater che come personaggio dei fumetti verrà sempre beccato di striscio dalle pallottole dei suoi nemici mentre nel mondo reale sarebbe già sotto terra da parecchio tempo.

John McTiernan

Le scene d'azione esplosive sono la specialità della casa e sotto questo aspetto il film è impeccabile.

Arnold Schwarzenegger

Autoironico una delle sue prove più riuscite e il personaggio di Jack Slater gli sta bene addosso.

Charles Dance

Cattivo a vita con l'occhio intercambiabile.

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