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I migliori film di sempre (descrizione con prospettive diverse)
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Robert De Niro

Taxi Driver (1976): Robert De Niro

Ognuna delle seguenti pellicole ha segnato il mio percorso umanista come un corso di vita paragonabile all'università. Un film può essere interpretato o rivisto in prospettive differenti. Questi sono i migliori di sempre per me:

Taxi driver

Manifesto della new Hollywood, un esperienza sociale legata al buon selvaggio in un'america dilaniata dalle differenze tra classi e razze. Scorsese filma un dissociato assetato di esistere pronto a distruggere le sovrastrutture perché non educato. Una bomba ancora attuale in una società dove tutti sono presenti ma pochi esistono veramente.

Blade Runner

Inizialmente di difficile comprensione, con il tempo a forza di visioni ha sfoderato la sua potenza visiva e intellegibile. La fantascienza è diventata una cosa seria con questo film, Scott ci ha regalato temi aulici come il doppelganger o l'etica dell'IA e dei sentimenti delle cose. In una società fluida come quella nostra un must see anche per il connubio immersivo tra colonna sonora, fotografia e scenografia. Ha segnato un'epoca.

Una poltrona per due

Il vero classico di natale (anche se non uscì in quel periodo) per chi è nato tra gli '80 e i '90 come 'La vita è meravigliosa' per chi è nato dopo la guerra. Classico perché questa commedia salace e sardonica di un Landis ispirato a tutti i condimenti giusti per un'abbuffata di riflessioni e autoironia sul capitalismo e su come ne siamo assuefatti. Tempi comici al vetriolo, dolceamaro amalgamato perfettamente con una mano sapiente su come trattare razzismo, sessismo e il mito dello switch iniziato da Twain con il principe e il povero.

Il secondo tragico Fantozzi

Se c'è una parodia da annoverare tra i migliori film quello è il seguito di Fantozzi, con scene come quelle della visione forzata della corazzata Potemkin da antologia. È migliore del primo perché più sicuro della sua cattiveria puntuta nello sbeffeggiare l'italiano medio che fu.

Monsters e co

Il periodo d'oro della Pixar è quello dell'inizio del nuovo millennio, tutti film intelligenti anche se rassicuranti ma tutto ebbe inizio con questi due mostri che hanno fatto breccia nel cuore di chi era ragazzino come me. A parte la facilità con cui si riesce a dar lustro al valore dell'amicizia e della forza della diversità, la capacità di creare un mondo creativo, parallelo e credibile come quello di mostropoli è abbacinante. Il migliore in assoluto anche per la forza con cui riesce a farti tornare bambino e sincero, già, più sincero di tanti altri prodotti intellettualoidi.

Il cacciatore

La summa di Cimino, qualcosa che difficilmente rivedremo. Unico nella sua complessità del racconto incentrato sul ritorno dal Vietnam. La summa della new Hollywood disegna la via per girare i film di guerra post disincanto. La forza delle introspettive dei personaggi, la leggerezza dei compagni prima del conflitto e della disumanità delle scene di guerra e delle ripercussioni nella sanità mentale degli stessi sono iconiche e indelebili, come la scena iniziale del ballo. Potenze visive ed espressive one shot.

Fight club

Additato di essere fascista e anarchico senza niente che torni narrativamente. Beh, è una panzana micidiale. È il manifesto dell'era del digitale, dell'incertezza dell'individuo e dell'altro da sé che si ribella alle logiche del capitale e del consumismo. È sicuramente fuori dagli schemi e avveniristico, con la scena della distruzione del mondo capitalista come augurio della rinascita come punta più alta di questo gioiellino. Da citare anche lotta interiore del protagonista nel placare il suo istinto di sopravvivenza ed egocentrico. 

I quattrocento colpi

È la pellicola di formazione per eccellenza, è paragonabile a quel libro che ti somministra la professoressa al liceo che aiuta a crescere. Della cinematografia francese è il più incisivo e profondo. Se vuoi passare dall'adolescenza alla maturità audiovisiva devi guardarlo.

L'esorcista

È il re degli horror con una costruzione del brivido saggia ed equilibrata, né troppo patinato, né dedito agli jump scare. Grazie a questo film, il genere più disprezzato entra nell'olimpo della settima arte. Nessuno è riuscito a replicare la forza mediatica e persuasiva dell'esorcista.

Annie Hall

Woody è il principe del monologo interiore e l'ilarità dolceamara mescolata con sguardo distaccato e ficcante sulle sfaccettature dell'animo umano è ineguagliabile e 'Annie hall' è il film in cui tutto ciò è all'ennesima potenza.

The Wrestler

Nessun film è riuscito a dare umanità e speranza all'ultimo degli ultimi come 'The wrestler'. Quand'anche non sia un capolavoro, la forza con cui mette in scena l'incomunicabilità padre figlia e la volontà dell'uomo che supera l'alienazione della società è dirompente. Quando il film si connette con la realtà, dal momento che sembra essere cucito addosso alla storia di Rourke.

Quinto potere

Un film molto sottovalutato. Eppure come quarto potere ha una potenza sovversiva invidiabile: ha anticipato Grillo, è un grosso vaffa e una grassa metafora della manipolazione dei media nel nostro pane quotidiano e un antidoto su come uscirne.

Videodrome

Cosa saremo nel futuro? Cronenberg lo aveva previsto già negli anni '80. Un tutt'uno con i dispositivi. Videodrome è un'esperienza fantascientifica in cui la tua visione non si limita agli occhi ma si estende a tutto il corpo. Unico nel prevedere i danni del progresso.

Bastardi senza gloria

Il king del postmoderno, l'artefice del revisionismo storico nel cinema. Inquadrature perpetue, scene che ti regalano un pathos enorme. Tarantino riesce a creare mondi paralleli e a credere nelle storie che racconta meglio di qualunque altro. Le sue leggende sono iconiche, immarcescibili come il fascino del suo cinema.

Gran Torino

La grande poetica di Eastwood. Esiste la destra e la sinistra e poi esiste la tua etica, il giusto. Al cinema non mi sono mai emozionato così tanto, qui racchiude tutto il suo pensiero 

C'era una volta in America

Epico, ogni scena è una polaroid istantanea in testa. Tutto memorabile, dai dialoghi alla messa in scena fino agli attori che alla musica. È il film che quando lo danno in televisione, ti ci fermi sempre.

Tempi moderni

Chaplin è stato il primo grande socialista del cinema, tutto è politica e nella satira trova la sua arma migliore. In maniera così semplice riesce a dare una critica feroce alle industrie e all'alienazione. Tutti lo abbiamo visto da piccoli, tutti lo dovremmo rivedere soprattutto adesso.

M - il mostro di Dusseldorf

Senza questo non esisterebbe il noir. Lang mette in scena luci e ombre dell'animo di un assassino. Rende complesso e quadrato allo stesso tempo qualcosa di incomprensibile.

 

Qualcuno volò sul nido del cuculo

Jack Nicholson

Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975): Jack Nicholson

Non puoi rimanere inerme dopo aver visto questo film. Uno che susciterebbe più discussioni in assoluto in qualsiasi cineforum. Un saggio sull'arbitrarietà della vita e sulle sovrastrutture che ci creiamo per anestetizzarci. Ribelle ma poetico. Un grido di speranza per gli emarginati e per gli anticonformisti.

Eyes Wide Shut

Puoi fare un film che nel 1999 sembra essere un'opera mondo? Si, se sei Kubrick. Un viaggio torbido dove riecheggia la figura del doppelganger, qui nell'ambito dell'amore borghese. Kubrick riadatta traumnovelle, lo fa suo lo attualizza, lo estremizza e lo rende contemporaneo. È terrificante nel mostrare la vulnerabilità del lato umano ma è abbacinante nella composizione e nella luccicanza della scenografia. Perfetto.

Il padrino

Ogni volta che lo rivedi è come la prima. Sai tutte le battute a memoria e sai che è un'antologia del cinema gangster. C'è un pre e post padrino: i gangster non erano mai stati così umanizzati e così romanzati allo stesso tempo. Il tentativo di ricreare una leggenda piena di complessità e di sfaccettature è riuscito. È come vedere un'opera a teatro. Struggente.

Parasite

Ha rispolverato l'appeal del cinema orientale anche ai più. Quando lo vidi al cinema, la tensione era talmente ben oliata che ritrovai quella sensazione da primo amore che uno spettatore ha solo una volta, quando si rende compiacente nell'essere cinefilo e amare quello che è. Da brividi.

Tre colori film blu rosso e bianco

È un manifesto sull'utopia, i colori della Francia, il significato del valore di ogni colore è messo in scena nel tentativo di dare una speranza al cinema sociale e ogni film ha un insieme di morale e anima su cui ogni film esistenzialista dovrebbe far riferimento oggi.

Spiderman 2

Tobey Maguire

Spider-Man 2 (2004): Tobey Maguire

Se penso ai fumetti e all'infanzia, non posso non citare questo, il cinefumetto da antologia. Dopo questo solo fuffa patinata e no sense. Qui, il cinema dei supereroi ha una dignità, è un romanzo di formazione che regala responsabilità ai bambini che lo guardano e nonostante sia ormai datato, fa il culo a tutti gli altri film.

Fa' la cosa giusta

Un lungo che fa riflettere sulle differenze e sul contrasto razziale perpetuo tra le diverse etnie. Nessun regista come Spike Lee ha saputo dar voce all'odio nelle strade e alla dignità di popoli vessati e soggiogati. Qui il suo capolavoro, dove una semplice diatriba può sconvolgere una comunità piena di rabbia intrinseca e sfociare in un disastro umano.

Il signore degli anelli la trilogia

Ci sono tutte le fasi e le emozioni, nonché le sfaccettature dell'animo e della vita in questa leggendaria trilogia. Tutti i valori di un'esistenza vengono magistralmente orchestrati nel miglior film dell'era digitale.

L'attimo fuggente

Il dramma che più di tutti ispira giovani insegnanti a formare menti brillanti. A cavallo tra gli '80 e i '90 weir ci racconta che la vita è anticonformista per antonomasia, e la ribellione che è dentro di noi forma le classi dirigenti future. Senza pietismi, un faro per una generazione cresciuta con la televisione con un interprete magico.

La notte dei morti viventi

Non solo horror, un caposaldo della politica nei film. Il genere diventa una rivendicazione del popolo contro lo status quo. È più di un b movie, è la rivincita del basso contro il sistema sotto metafora di zombie/consumatori che invadono le nostre città.

Quarto potere

La leggenda delle inquadrature e della messa in scena, la favola distruttrice della fallacia del capitalismo nasce qui. Non ci sarebbe cinema spettacolare, intelligente capace di parlare a più target senza Kane.

Mr Smith va a Washington

Il Capra più ispirato di sempre, un film che mi rispecchia alacremente. La storia di un testardo, di un ottimista a tutti costi. Un classico intramontabile dal momento che mette sul piano le pulsioni dell'uomo tra metropoli e campagna. Se vuoi gettare il cuore oltre l'ostacolo, questo è il film giusto.

Bonus:

Rocky

Il film più edonista di sempre, in maniera positiva.

Ti senti giù, pensi che non ce la faresti, guardi Rocky e passa la paura. Non è un semplice 'feel good movie', bensì un film coraggioso nella sua semplicità e sincerità, la rivincita degli ultimi. Miglior film sportivo di sempre

Eternal sunshine of the spotless mind

È il film cubista della cinematografia, mai nessuno come gondry ha messo in scena l'ingarbugliata mappa mentale di ognuno di noi. Puoi rileggere il film come vuoi da qualsiasi direzione, il risultato è lo stesso: un capolavoro.

Una pazza giornata di vacanza

Quanto ci mancano i film di Hughes, un vero pigmalione della scrittura di film per adolescenti. Rivedere questo è film è tornare ragazzi quando tutto era leggerezza e insicurezza. Difficilmente un film per ragazzi riesce ad avere questa complessità, lui si.

Non è un paese per vecchi

I Coen sono riusciti a dare linfa vitale a un genere che sembrava morto, la costruzione e la distruzione del mito americano ne fanno un western intelligente e robusto, il migliore.

Forrest Gump

Tom Hanks

Forrest Gump (1994): Tom Hanks

È l'antesignano del cinema contemporaneo. Senza di lui la complessità narrativa sarebbe venuta meno, scrissi addirittura un saggio mediologico sulla capacità di 'Forrest Gump' nel dialogare tra i media. Il personaggio è la metafora di un americano narcotizzato e ingenuo, il quale ripercorre la storia emotiva degli Stati Uniti. Nonostante sia tacciato di essere buonista e cerchiobottista, è altresì uno spaccato dell'identità confusa degli americani e il modo con cui Zemeckis sia riuscito a comprimere epoche, tecnologie e tendenze degli U.S.A in un ibrido cinematografico è encomiabile.

 

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