Espandi menu
cerca
Venezia 71 - I film in concorso oggi
di Redazione ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

Redazione

Redazione

Iscritto dal 20 novembre 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 229
  • Post 500
  • Recensioni 1
  • Playlist 1098
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

Con gli italiani, lo avete ben capito, abbiamo finito. E oggi, martedì 2 settembre, il concorso veneziano può guardare lontano. Lo fa con due film provenienti da nazioni e cinematografie molto distanti tra loro. Da una parte abbiamo infatti il film svedese A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existence, di Roy Andersson, dall'altra il film giapponese Fires on the Plain, di Shinya Tsukamoto.

 

Autore estremamente parco (l'ultimo suo film, You, the living, è di ben sette anni fa) Roy Andersson è in realtà attivo sin dal lontano 1967. Un lasso di tempo durante il quale ha firmato la regia di dieci lungometraggi (escluso appunto quest'ultimo). Eppure - nonostante (o forse grazie a) questa misura - Andersson è riuscito a farsi stimare e a creare uno stile proprio dove dominano gli elementi della commedia a tratti surreale e assurda, le caricature pungenti e precise dei modi di pensare e dello stile di vita svedese, un certo gusto del grottesco. Potreste vederlo, per certi tratti, come un Fellini svedese, ovviamente mutando tutto quel che c'è da mutare. 

scena

A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existence (2014): scena

Anche questo suo ultimo lavoro dal cuiroso titolo A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existencenon smentisce lo stile e la classe di Andersson. Il piccione del titolo - che seduto su un ramo contempla l'esistenza umana (spunto tratto dall'osservazione dei quadri di Bruegel il vecchio) - osserva in questo caso, curioso e divertito ma sempre empatico e mai distaccato, le disavventure minimali e stralunate di due commessi viaggiatori, piazzisti di scherzetti di carnevale a dir poco superati e ormai in là con gli anni. Come ci racconta Spaggy, nella sua recensione il film è "suddiviso in 39 piani sequenza che hanno il sapore di quadri animati da esseri umani avvolti dal torpore esistenziale e da un pallore cadaverico e passa in rassegna una serie di situazioni che, dietro alla apparente e casuale normalità, nascondono ognuna vizi e (pochi) pregi dell'umanità" Quello che ne risulta è "una feroce critica nei confronti dell'homo sapiens, propenso a occuparsi unicamente del proprio ego e dei propri fabbisogni. Il film si muove sul filo del grottesco e del tragicomico, strappando la risata nello spettatore per poi presentare quasi sempre un conto da pagare."  L'intero della recensione, che si condensa in un voto più che buono al film, lo trovate qui.

 

È di tutt'altro registro il film giapponese di Tsukamoto, Fires on the Plain. Ambientato nelle Filippine, sul finire della seconda guerra mondiale, descrive la situazione che prelude al crollo della potenza militare giapponese e lo fa attraverso il percorso del soldato Tamura, che cerca di resistere alla situazione di sbandamento totale che colpisce i suoi compagni, l'esercito giapponese e il Giappone tutto.

Shinya Tsukamoto

Fires on the Plain (2014): Shinya Tsukamoto

Chi conosce la cinematografia giapponese avrà già riconosciuto in queste poche righe di trama che il film è il remake di Fuochi nella pianura, di Kon Ichikawa, dal quale tuttavia prende le distanze, riferendosi con più precisione alla fonte comune, il romanzo di Shoehei Ohoko (per un approfondimento rimandiamo alla breve intervista al regista in calce a questo post) Opera visivamente estrema, il remake di Tuskamoto accentua ancor più l'orrore della guerra e il senso della disfatta, puntando molto sull'assurdità della guerra evidenziata anche proprio in rapporto alla natura (e viene da pensare in questo senso anche all'operazione analoga fatta da Malick in La sottile linea rossa). Sapendo quanto la sconfitta e la fine dell'Impero abbiano rappresentato una ferita insanabile all'interno dello spirito del popolo giapponese, rappresentando un vero e proprio punto di svolta nella costruzione dell'identità nazionale, è facile immaginare che la proiezione del film in Giappone, che avverrà l'anno prossimo in coincidenza con i settant'anni dal termine del conflitto, avrà un grosso impatto emotivo.

Per la recensione completa e altri approfondimenti rimandiamo qui.

 

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati