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Donne che parlano di uomini, eroi di tutti i giorni
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Donne che parlano di uomini: gli attori del cuore

Dopo essermi cullata tra esami, vacanze e distrazioni varie, raccolgo infine anch’io l’invito di Lina e vi propongo la mia lista di attori del cuore, quelli che hanno acceso e tengono viva la mia passione per il cinema e quelli che con la loro sola presenza sono in grado di indurmi alla visione di pellicole che altrimenti non terrei in considerazione alcuna.

Il primo cui si legano i miei ricordi d’infanzia è sicuramente Robin Williams, protagonista dalla verve contagiosa di tante commedie e film per tutta la famiglia (Hook, Mrs Doubtifire, Jumanji, Flubber, L’uomo bicentenario), ma anche attore poliedrico che negli anni ha saputo alternare ruoli leggeri ad altri più impegnativi e drammatici, vedi gli psicopatici killer di Insomnia o One hour photo.

Anche se la sua interpretazione per me più memorabile ed emozionante, so che è scontato, ma è quella de L’attimo fuggente, in cui sfoggia l’istrionismo più acuto e la sua vena drammatica.

 

L'attimo fuggente (1989)

di Peter Weir con Robin Williams, Robert Sean Leonard, Ethan Hawke, Josh Charles, James Waterston

 

Occhi limpidi, faccia simpatica, parlantina vivace (tanto che oltreoceano ha prestato la sua voce come doppiatore di tanti cartoni animati, tra cui celebre il Genio di Aladdin), infonde ai suoi personaggi una vena di lucida follia, con quel tocco di fanciullezza che trasmette però saggezza, fiducia e ottimismo.

Ultimamente ha attraversato una piccola crisi personale e artistica, io spero che si riprenda presto e torni a regalare al suo pubblico nuove memorabili interpretazioni.

Un posto altrettanto importante nella mia personale classifica di preferenze è occupato da Tom Hanks, tipico volto da bravo ragazzo che avrebbe potuto cristallizzarsi proprio per questo in facili parti all’interno di commedie di sicuro successo ed invece si è costruito una carriera solida e ricca di sfumature, ottenendo due meritati premi Oscar, per il commovente e forte Philadelphia e per il memorabile Forrest Gump.

 

Philadelphia (1993)

di Jonathan Demme con Tom Hanks, Denzel Washington, Antonio Banderas, Roberta Maxwell, Jason Robards, Joanne Woodward, Anna Deavere Smith, Stephanie Roth Haberle, Lisa Talerico, Buzz Kilman, Chandra Wilson, Bradley Whitford, Mary Steenburgen

 

 

Forrest Gump (1994)

di Robert Zemeckis con Tom Hanks, Robin Wright Penn, Gary Sinise, Sally Field, Mykelti Williamson

 

Sensibile, espressivo e incisivo in ogni ruolo, è tutt’oggi l’attore capace di impersonare con leggerezza e naturalezza l’uomo comune capace di piccole e grandi imprese, tanto in blockbuster (Apollo 13, Cast away, Salvate il soldato Ryan, Angeli e Demoni) quanto in film più intimisti (Il falò delle vanità, Il miglio verde, Era mio padre).

Dopo aver lavorato per Howard, Spielberg, Dante, De Palma, Zemeckis, ha intrapreso anche la carriera di produttore cinematografico insieme alla moglie; tra i maggiori successi ricordiamo Il mio grosso grasso matrimonio greco.

L’eroe della mia infanzia e adolescenza è stato senza dubbio Mr Harrison Ford, non solo perché la saga di Indiana Jones l’ho vista e rivista fino a consumare le vhs, ma anche perché l’ho seguito in tanti altri film, invaghita dal suo fascino ruvido che si esplica in un sorriso mascalzone, occhi celesti e fisico prestante, in grado di trasmettere una miscela di sicurezza, coraggio, sbruffoneria e quel pizzico di scontrosità e malinconia che rendono i suoi personaggi sempre molto profondi e affascinanti. 

Rappresentante di un cinema d’azione più raffinato e meno muscolare rispetto a quello dei colleghi e coetanei come Stallone, Willis o Schwarzenegger, ha prestato volto e corpo ad una carrellata di eroi mitici, passando da Han Solo della saga fantascientifica di Guerre Stellari al protagonista di un altro classico della fantascienza quale Blade Runner, dal famoso archeologo colto e spericolato Indiana Jones, fino ai personaggi di tanti thriller d’azione come Il fuggitivo, Frantic, Sotto il segno del pericolo, Air Force One, Presunto innocente.

Ma ha dimostrato di avere buone doti anche nella commedia, come in Una donna in carriera dove viene conteso da Sigourney Weaver e Melanie Griffith, così come nel recente Il buongiorno del mattino, accanto a Diane Keaton.

Ho amato tantissimo anche il suo inedito ruolo di uomo cinico e cattivo nel paranormale Le verità nascoste, l’elegante e burbero di Linus nel remake di Sabrina, e dimostra di avere ancora coraggio e autoironia da vendere nel fumettone Cowboy vs Aliens.

 

Le verità nascoste (2000)

di Robert Zemeckis con Harrison Ford, Michelle Pfeiffer, Diana Scarwid, James Remar, Miranda Otto

 


L’attore che da un decennio a questa parte si è insinuato con prepotenza nel mio cuore, conquistando un posto speciale nelle mie preferenze e simpatie è sicuramente lui.

Johnny Depp <3

Ricordo che da bambina guardavo spesso Edward Mani di Forbice e che ogni volta mi lasciava con un misto di tristezza, paura e dolcezza per quell’efebico e inquietante personaggio, tanto mostruoso quanto tenero.

All’epoca non mi interessavo ancora dell’attore, tantomeno dell’uomo Depp: nel corso degli anni ’90 avevo maggiore propensione per la musica pop e per i cartoni animati.

Dacché sono appassionata di film d’avventura e al cinema non ne arrivavano da un po’, avendo letto delle recensioni positive de “La maledizione della prima luna” ho deciso di vederlo e … sono rimasta rapita dal protagonista! Al punto da voler conoscere tutti i suoi film precedenti, tutto su di lui!

 

 

Pirati dei Caraibi. La maledizione della prima luna (2003)

di Gore Verbinski con Johnny Depp, Geoffrey Rush, Orlando Bloom, Keira Knightley, Jack Davenport, Jonathan Pryce

 

Il personaggio di Jack Sparrow è per molti versi macchiettistico, decisamente sopra le righe, ma anche ricco di chiaroscuri e questo è il tratto comune a molti altri suoi ruoli, specialmente quelli interpretati nei film diretti dall’amico Tim Burton.

Ciò che adoro soprattutto di questo attore, innegabilmente affascinante, è la sua camaleonticità: è l’esempio vivente dell’antidivo, incurante del suo aspetto esteriore, si abbruttisce, si trasforma fino a rendersi in alcuni casi irriconoscibile, e cura all’esasperazione l’interiorità complessa dei personaggi che sceglie di interpretare, conferendogli una propria personalità forte fatta di manie, tic, movenze, rendendo ognuno di essi unico, iconico, come se potesse avere vita propria al di là della pellicola.

È prepotentemente espressivo e spesso gli basta pochissimo per trasmettere un’emozione: un mezzo sorriso, un primo piano degli occhi scuri e profondi, un leggero gesto delle dita, un’andatura. Il più delle volte ho trovato la sua performance assai superiore alla trama dei film in cui compariva.

Certo è che l’uragano Pirati l’ha portato all’attenzione del pubblico mondiale rivelandone la spiccata, e in passato contenuta, vena comica, ma a me piace ricordarlo anche in piccoli film degli esordi dove ha dato il meglio di sé senza tanto clamore e in versione “naturale” : Dead Man, Buon compleanno Mr Grape, Benny e Joon, Cry Baby, nonché in ruoli drammatici come quello di Donnie Brasco, Blow, The libertine, La vera storia di Jack lo squartatore.

 

La vera storia di Jack lo Squartatore - From Hell (2001)

di Allen Hughes, Albert Hughes con Johnny Depp, Heather Graham, Ian Holm, Robbie Coltrane

 


La sua prima passione è la musica e tuttora canta e suona la chitarra, esibendosi al fianco di diverse band emergenti o collaborando con artisti famosi.

In Sweeney Todd ha dato prova delle sue doti vocali oltre che attoriali:

Sul fronte commedia + azione a parer mio Jackie Chan è uno dei numero uno.

Atletico, inventivo, tenace e perfezionista al punto da ripetere una scena decine di volte (come si vede nei simpatici backstage dei suoi film), è un attore che di certo non brillerà per doti drammatiche e poliedricità, affrontando quasi sempre lo stesso genere di film, ma per me ha il merito di rendere piacevole ed estremamente divertente la visione grazie ad acrobazie incredibili e ad un’ironia garbata e mai volgare, a tal punto da “costringermi” a rivedere un suo film ogni volta in cui passa in tv.

Sul versante Hollywood c’è infine un altro trio di attori che seguo da sempre.

Jim Carrey, alias faccia di gomma.

Uno dei comici più apprezzati e di successo negli anni ’90, protagonista di tante commedie più o meno riuscite che è stato capace di rinnovarsi.

Esploso con la scatenata commedia fantastica The Mask, in cui ha sfoggiato trasformismo ed espressività da cartone animato, si è riscattato anche come apprezzato interprete drammatico nello stupendo The Truman Show, nel malinconico The man on the moon, e nel thriller psicologico Number 23 (in cui l’ho trovato anche insolitamente sexy), e nel romantico e poetico (nonostante l'orrendo titolo italiano) Se mi lasci ti cancello, facendo vibrare corde dapprima inesplorate ed emozionando con delicatezza.

 

Se mi lasci ti cancello (2004)

di Michel Gondry con Jim Carrey, Kate Winslet, Elijah Wood, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson

 

 

Attualmente continua a privilegiare film leggeri (I pinguini di Mr Popper), ma dosa con maggiore consapevolezza i momenti estrosi con quelli più riflessivi, centrando il bersaglio in entrambi i casi.

Un attore molto presente nei miei ricordi di gioventù, e i cui film riguardo spesso, è Eddie Murphy.

Anche lui nasce come comico al Saturday Night Live ma al cinema dimostra di saper affrontare anche diversi ruoli d’azione (48 ore e la serie Beverly Hills Cop), sebbene diventi famoso per la risata contagiosa e l’indole da impenitente dongiovanni, ruolo che gli viene affibbiato in diverse pellicole (Il principe delle donne, Il principe cerca moglie, Il distinto gentiluomo).

Nella sua carriera gioca spesso con la sua voce (è anche lui doppiatore di cartoni) e la sua capacità di impersonare personaggi diversi al punto da interpretare in uno stesso film più di un personaggio come nei due Professore Matto, in Norbit.

Nelle poche occasioni in cui ha potuto cimentarsi con un ruolo drammatico o quanto meno più serio, non ha deluso, vedi Life o Dreamgirls. Ha talento e simpatia ma purtroppo anche lui si è un po’ perso per strada, nonostante io abbia trovato il suo ultimo film A thousand words (da noi arrivato solo in home video) un buon ritorno alla comicità meno sboccata e più intelligente delle origini.

Infine tra gli stranieri cito anche Ben Stiller, altro esempio di talento sfaccettato, in quanto non solo attore ma anche regista e sceneggiatore.

Brillante interprete di commedie in cui spesso ha il ruolo dello sfigato logorroico, (Giovani, carini, disoccupati, Tutti pazzi per Mary), il buono che cerca di restare tale nonostante le innumerevoli sventure che lo perseguitano, suscita sicuramente la simpatia dello spettatore ed ha una mimica spesso minimale che, insieme all’eloquio forbito, riesce a strappare comunque risate.

Tra gli altri attori stranieri apprezzo molto Antonio Banderas, uomo dal fascino felino e dalla carismatica presenza scenica (Il suo Zorro per me è il migliore mai realizzato), Jean Reno che è uno dei grandi duri dal cuore generoso (indimenticabile in Leon), oggi anche incline a comparire in ruoli meno seriosi, James Dean, talento puro e troppo presto bruciato, Marlon Brando, sguardo di intensità unica e attore scostante eppure insuperabile, del quale vorrei recuperare molti film.

 

Per non mancare di menzionare qualche italiano, posso dire che mi piacciano molto il carisma e l’estro di Vittorio Gassman, la bravura e la spavalderia di Vittorio De Sica e del grande Totò, la comicità e la sensibilità di Carlo Verdone, la simpatia di Emilio Solfrizzi e dei miei conterranei Ficarra e Picone, tuttavia spenderò qualche parola su colui che secondo me attualmente merita molto di più dello spazio che il nostro cinema gli riserva, ovvero l’intrigante e bravissimo Alessio Boni.


Nasce come attore di teatro, si mantiene frequentando anche qualche fotoromanzo e qualche soap opera (Incantesimo) e poi, grazie alla straordinaria e intensa prova nell’osannato La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, arriva finalmente al grande schermo e viene notato da altri registi impegnati.

La televisione gli ha dato la grande visibilità, ed io, perdutamente innamorata di lui dai tempi del film sopra citato, non mi sono lasciata scappare una delle sue fiction.

Sceglie spesso personaggi tormentati, ombrosi, chiusi, sanguigni, difficili e a me personalmente trasmette ogni volta a pelle un brivido, sapendo usare con efficacia sguardo, corpo e voce: è assolutamente perfetto come eroe romantico nei panni di Heatcliff in Cime tempestose, in quelli Andrej Bolkonskij in Guerra e Pace. Indimenticabile poi il suo Caravaggio: per me oramai il pittore è lui.

Mi ha sorpresa e divertita moltissimo nella seconda serie di Tutti pazzi per amore in cui ha cambiato completamente ruolo, impersonando un impacciato ornitologo pieno di fobie.

Tra i suoi ultimi lavori ricordo anche le fiction I cerchi nell’acqua, e Walter Chiari in cui si è calato con incredibile somiglianza nel famoso comico e conduttore.

Sono anche molti altri gli attori che mi colpiscono, sebbene io quando mi accingo alla visione stia più attenta alla scelta del genere di film che all’interprete e magari poi, non conoscendolo resti impressionata oltre che dal personaggio anche dall’attore.

Spero comunque che questo mio piccolo contributo vi sia gradito e ringrazio in anticipo chi spenderà del tempo a leggerlo.

Saluti, Fanny Sally!)

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