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Superato o no, questo film ha aperto un genere più di "SUPERMAN, IL FILM" di Richard Donner. Ho sempre preferito, come supereroe, l'Uomo Ragno a Batman, ma qui Tim Burton ci regala il primo Batman cupo e veramente dark, anche se accenna poco alle origini del supereroe e quindi il primo posto è il suo. Prima del Batman di Michael Keaton e del Joker di Jack Nicholson, il crociato mascherato era un eroe camp con la faccia e la pancia di Adam West, accompagnato dall'ìinseparabile ed inutile Robin di Burt Ward. Qui, invece, non solo c'è oscurità, ma anche umorismo nero, un Jack Nicholson in palla e la sempre straordinaria Kim Basinger...Ah, è la Batmabile più bella di tutte! Sarà un film di Tim Burton con le tanto di briglie, ma ci sono troppo legato, per via dei bei ricordi che mi ha lasciato. E poi la musica di Danny Elfman e le canzoni di Prince sono il massimo!

A sorpresa, al secondo posto metto il secondo ragno-movie di Sam Raimi, che forte del successo del primo film, ne fa un remake con più soldi ed FX. Forse il dottor Octopus, per molti, non arriverà mai a toccare le vette del Green Goblin, ma Alfred Molina ci regala un'interpretazione  meravigliosa e malinconica, rivelandosi come il cattivo dell'Uomo Ragno più adatto ai film. Tobey Maguire è però un Peter Parker un pò troppo fantozzesco, Kirsten Dunst, con la sua Mary Jane Watson, è l'equivalente vivente di "BELLA STRONZA" , famosa canzone di Marco Masini, e James Franco fa davvero quasi a pugni col suo miglior amico, nel ruolo di Harry Osborn. Discreta la trama ispirata all'episodio a fumetti "SPIDER-MAN NO MORE", ottimi gli scontri fra Spider-man e doc Ock e gli intermermezzi del Jameson di J.K Simmons e della zia May dI Rosemary Harris. Sam Raimi imbrigliato dalle briglie della Sony si limita, ancora una volta, a dirigere e non a produrre, ma qualche smascherata in meno avrebbe giovato al film, perché nessuno crede che i neworchesi siano così altruisti, quando vedono Spider-man senza la sua maschera. Ottimi i camei non accreditati di Willem Dafoe e Cliff Robertson.

Tim Burton dirige nuovamente Batman facendolo diventare il protagonista di un suo film, anzi di una sua favola dark. Tutto è Burton, dall'interpretazione dei personaggi, alle scenografie, che sono veramente il parto dell'enfant prodige del cinema anni'90. Persino l'ambientazione natalizia è burtoniana! Capolavoro, o no, il film si fregia di ottime interpretazioni, anche se non avrei mai trasformato la Catwoman di Michelle Pfeiffer in una zombi, ma le avrei fatto indossare i panni della ladra che conosco e amo.  Il Pinguino di Danny de Vito, invece è perfetto, visto che nei VERI film di Tim Burton non possono esserci VERI criminali e VERI mafiosi (il "BATMAN" del 1989 è l'unica eccezione, perché il primo bat-film era più il sogno dei fumettari della DC Comics e dei produttori Warner che di Tim, che, prima del primo film, non aveva mai letto nessun fumetto in vita sua), Burton la butta nei freak, scioccando gli spettatori americani anni'90, che si aspettavano un film non dissimile da quello del 1989. E' più dark, è diverso dal film precedente e c'è pure di un Christopher Walken perfido, che, forse, si pappa il Pinguino di de Vito. Tim Burton facendo del suo Batman un supereroe cupo ed irreale raggiunge  gli stessi risultati qualitativi del Batman di Nolan, ma con un procedimento inverso! Peccato che agli americani di allora non piacque perché non c'entrava un'acca col fumetto, o coi ricordi che avano del vecchio telefilm, ma  dissero lo stesso dell'Hulk di Ang Lee, che, invece, era notevole! Bello, tetro e ben musicato!

Contrariamente a Batman, non si può non parlare delle origini dell'Uomo Ragno nel primo film di Sam Raimi, ispirato anche al film di Superman di Donner, per evoluzione e maturazione del personaggio. Lo spazio dedicato alle origini del supereroe, che è un misto fra i nuovi e i vecchi ragno-fumetti, con tanto di cotta per la più bella della scuola, sacrifica l'ottima interpretazione del Green Goblin di Willem Dafoe, troppo costretto in una tuta da nemico dei "Power Rangers". Apre le porte alla trilogia ragnesca, ma non riesce a far aprire a Sam Raimi le porte della co-produzione del franchise...E si vede! Ottime le performance di tutti gli attori, un pò troppo à là Batman la colonna sonora di Danny Elfman.

Pasticciato, incasinato, voluto più dai produttori che dal regista, il film si salva per la sua pungente ironia. Tobey Maguire amabile quanto il Daniel Radcliffe di Harry Potter, cioè poco. Non resta che James Franco, l'attore che del trio ufficiale ha veramente spiccato il volo fra le superstar di Hollywood...Chiamalo furbo!