Bellezza felina. Corpo sinuoso. Rotondità assassine. Amanda Seyfried va oltre la sua dirompente carnalità. E' attrice completa - dramma, commedia, thriller - e soprattutto drammatizza il suo corpo in funzione del personaggio e della storia. Senza trasformismi lacché, la Seyfried porta la propria carnalità ad un livello superiore rispetto alle tante beltà femminili che si svestono e sbiottano sugli schermi. Inutile sprecare altre parole. Vi rimando con piacere a un pezzo scritto apposta per la Gatta che ci turba coi suoi occhi e le sue rotondità, i suoi delta reconditi e quel sorriso da Madonna laica che non ci fa dormire la notte:
Film travolgente. Musiche, locations, colori, tipizzazioni. Una favola di facilissima visione e lettura, ma proprio questo la rende così leggera e piacevole. Impossibile non desiderare di togliere di mezzo Dominic Cooper e scappare con lei, Amanda... Film gemello è Letters to Juliet (2010), film cartolina di una romanticheria così semplice e banale, ma così piacevole che si rivede volentieri pensando solo che la Toscana ha trovato una bellezza che ha saputo metterla in secondo piano....
Il film zoppica vistosamente - lo dice un cine licantropo - ma sa divertire a livello narrativo e soprattutto riesce ad eroticizzare il corpo fiabesco della vergine laica per eccellenza, anche senza il coraggio di andare oltre.
Noi non ci vogliamo credere. Non esistono ragazze come Savannah Lynn Curtis... eppure.. la Seyfried dà anima e corpo alla ragazza che tutti vorremmo conoscere.
Con Elisabeth Harnois, Shawn Ashmore, Hilarie Burton, Amanda Seyfried, Tyler Hoechlin
Sarà la selva erotica dei bayou louisiani, l'intrico verde e conturbante che l'avvolge insieme al mistero di riti voodoo e bambine scomparse, ma qui la Seyfried è più bella che mai.
Bruttina ma non troppo, de-eroticizzata per ragioni di copione, Amanda non riesce a imbruttirsi realmente e tiene testa a Megan Fox in un corpo a corpo letterale dove in gioco c'è il principio seduttivo della carnalità.
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