Preferirei essere rispettata tutto l'anno che celebrata un giorno, ma il mio atteggiamento riguardo alle mimose dell'8 Marzo è molto conciliante: se me le regalano non mi offendo. Molte persone lo fanno in buona fede, e poi, poveri fiorellini, non è colpa loro se qualcuno invece li usa come simbolo di ipocrisia e lacrime di coccodrillo. Anzi, in questo senso le mimose sono meno offensive per la mia intelligenza di tutte quelle riviste che oggi (e non solo) sbraitano "Il Futuro è Donna" come pretesto per pubblicare ancora più donnine discinte e articoli sessisti del solito, tanto per fare un esempio. I mazzi di mimose non sono altro che una delle tante buone intenzioni travisate che lastricano la strada, poca, fatta dalla condizione della donna.
Iniziamo con una nota relativamente lieve, ma che rode persino molti degli uomini più illuminati: l'uguaglianza dei sessi passa anche da una maggiore pressione sull'aspetto fisico degli uomini. Suddetta pressione fa un mondo di bene al "taglia forte" Mark Addy in questo film. Oltre a rendersi conto di quanto dolorosi possono essere i sacrifici richiesti da un bel corpo, finisce per concludere che se le donne giudicassero gli uomini solo dalla personalità, molti di questi ultimi non batterebbero chiodo!
Non ho compassione per gli attori brutti. Nessuno ha chiesto loro di fare quel mestiere, e sono comunque molto più avvantaggiati della stragrande maggioranza delle colleghe. Ecco perchè mi infastidisce parecchio l'atteggiamento ricattatorio di Paul Giammatti, che pare avere sempre un cartello al collo con scritto "amatemi perchè sono brutto". Con la sua autocommiserazione è riuscito a trasfomare La Versione di Barney in una variante fuori tempo massimo delle commedie adolescenziali stile Rivincita dei Nerd. Quello che però proprio non sopporto è quanto ci marci nelle interviste. Caro Giammatti, guarda che sei un attore hollywoodiano strapagato, non una ragazza madre che si è vista negare un posto di commessa al supermercato per colpa di mancanza di bella presenza. Piantala di piangerti addosso.
.
Passiamo a cose più serie. Hollywood ci mette secoli a fare un film sulle molestie sessuali su lavoro, e quando finalmente ne produce uno, la vittima è un uomo!
Ammetto che mi sfugge l'impatto femminista di alcune donne guerriere di celluloide. Fatto da me testimoniato: solo perchè un uomo fa il tifo per la Sposa al cinema, non vuol dire che poi rinunci a licenziare l'impiegata incinta senza preavviso.
Lo stesso vale per la divertente, ma irreale, vigilante tascabile di questo film. Se bastasse dire le parolacce da bambine per colmare il divario tra i sessi, alcune mie ex compagne dell'asilo ora dovrebbero essere al posto di Berlusconi.
Sui forum dell'Internet Movie Database abbondano i commenti maschili di sostegno a Mel Gibson per le violenze domestiche. Si va da "lei lo ha usato" a "è colpa di lei" a "lei se lo merita" a "Con Mel mi farei una birra. Mica è Christian Bale, che se la prende per una svista sul st. Mel ha un problema vero, una donna che non sa stare al suo posto". Chiamatemi ipersensibile, ma sono rimasta terrorizzata.
Ho recentemente letto su The Guardian la vera storia dietro al film. La vicenda si concluse in modo molto diverso. Se è vero che gli stupratori furono condannati, i loro sostenitori nella realtà furono assolti. Quel che è peggio, la città organizzò per loro un ritorno da eroi, completo di festeggiamenti pubblici e la ragazza si ritrovò talmente osteggiata da dover lasciare la zona. Ho volutamente messo questo in chiusura perchè non voglio che ci sia un lieto fine tanto consolatorio quanto fittizio come nel film. In questo caso, non è ancora ora di stampare la leggenda. Purtroppo.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta