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Napoli, eterna canzone

Regia di Silvio Siano vedi scheda film

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La recensione su Napoli, eterna canzone

di mm40
2 stelle

Una giovane ama ricambiata un musicista, Roberto, ma la madre la vuole sposa al ricco e scapestrato Mario. Quest'ultimo calunnia la ragazza pur di togliere di mezzo Roberto, che infatti parte per una lunga tournèe. Ma la ragazza si ammala e la verità salta fuori: il musicista torna sui suoi passi e l'amore può trionfare.

 

Napoli eterna canzone (senza virgola fra le prime due parole) è il debutto registico di Silvio Siano, mestierante napoletano che ha girato una manciata di pellicole - tutte prettamente alimentari, commerciali e a basso budget - fra il secondo dopoguerra e la prima metà degli anni Sessanta. Trattasi di un melodrammone nel tipico stile di quegli anni, ma senza nomi di rilievo nel cast; canzoni e (buoni) sentimenti si fondono in maniera nemmeno troppo omogenea nella sceneggiatura che lo stesso Siano ha firmato, attraversando una serie di problemi e disgrazie per approdare quietamente all'inevitabile, per il genere, lieto fine accomodante e fiabesco. Franca Marzi e Dante Maggio in ruoli laterali rappresentano i volti di maggior richiamo sul cartellone, che altrimenti prevede la presenza di Paolo Carlini, Anna Di Lorenzo, Aldo Nicodemi ed Eduardo Passarelli. Un'ora e mezza di intrattenimento ad alto tasso patetico, a base di emozioni facili, dialoghi retorici, personaggi monodimensionali e situazioni non particolarmente fantasiose; Silvio Siano ritornerà dietro la macchina da presa per la sua opera seconda un paio di anni più tardi, e sarà Fuoco nero (1951). 2,5/10.

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