Regia di Uli Edel vedi scheda film
Pauperrimo thriller erotico praticamente clonato sul modello “Basic Instinct”. Situazioni stantie, erotismo di bassa lega e le scarse capacità attoriali di Madonna a peggiorare il tutto.
Thriller erotico praticamente clonato sul modello di “Basic Instinct”, cosa per nulla inusuale nei primi anni '90, visto lo smisurato successo del film di Verhoeven. L'intreccio narrativo avanza parallelamente fra udienze in aula e ingroppamenti a catena in privato, con Willem Dafoe che sembra però avere un'aria costantemente perplessa (si stava forse chiedendo perché a Michael Douglas era toccata Sharon Stone e a lui Madonna?) e madama Ciccone che oltre a recitare da cani è anche una bomba sexy molto sui generis che al posto del tanga indossa i mutandoni della nonna. E si arriva quindi, fra un colpo di scena da due soldi e l'n-simo coito a un finale al limite del demenziale. Il film fece incetta di nominations ai Raspberries Awards (il peggio della stagione cinemetografica) e Madonna quello di peggior attrice protagonista lo vinse a mani basse. In effetti a ben pensarci l'unica buona notizia che vien fuori da questo “Body of Evidence” è la consapevolezza che Madonna è una persona talmente impegnata fra musica, famiglia numerosa, intensa attività sociale e iniziative imprenditoriali varie da potersi dedicare molto molto di rado al cinema. Deogratias.
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