Regia di Richard Donner vedi scheda film
Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: "Superman" è stato un successo planetario che ha reso immortale il personaggio del supereroe più e meglio rispetto ad altri film del genere. Merito anche di Christopher Reeve (la cui grave invalidità degli anni '90 fini' per accrescerne il mito di eroe sfortunato) e della sua capacità di barcamenarsi in due ruoli antitetici (il compassato, e complessato, giornalista Clark Kent ed il supereroe che risolve ogni problema). Tuttavia il film è fin troppo prevedibile, ed in alcuni frangenti (come nel prologo con Marlon Brando, pagato a peso d'oro per dieci minuti scarsi e neanche memorabili) fin troppo retorico. Non sfugge inoltre un tentativo, non del tutto riuscito, di imitare le atmosfere oniriche del finale di "2001: Odissea nello spazio" nel viaggio iniziale del piccolo Superman verso la Terra. Curioso parallelismo con l'altro mostro sacro dei supereroi, "Batman", che viene implicitamente citato quando due poliziotti riferiscono, davanti alle prime imprese di Superman, di aver visto un essere che "volava come un pipistrello". Alla fine si salvano gli effetti speciali, notevoli per il periodo, anche se all'occhio smaliziato di oggi mostrano tutti i loro anni.
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