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Poliziotto a 4 zampe

Regia di Rod Daniel vedi scheda film

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La recensione su Poliziotto a 4 zampe

di giurista81
7 stelle

 

Tra il 1987 e il 1988, James Belushi interpretò tre film di concezione molto simile tra loro che avrebbero potuto farne una star di una “nuova” tipologia di poliziesco. Ricordato soprattutto per il ruolo di Ridzik (“il buon poliziotto esperto in incasinamenti”) al fianco di Schwarzenegger in Danko, incarnò il modello del soggetto, per lo più poliziotto, che tra una battuta e l'altra e tra un'indisciplina e uno shampoo dei superiori - con sprezzo del pericolo - riesce ad avere la meglio su pericolosi malavitosi che non lesinano in violenze miscelando, con le loro condotte, il clima scanzonato dei film.

Poliziotto a 4 Zampe, che avrà due sequel (decisamente più sbilanciati verso il comico e di gran lunga meno riusciti), costituisce, insieme a The Principal, uno degli altri due vertici della carriera di Belushi.

Pellicola adatta a un pubblico giovanile, sebbene vi sia un'uccisione a bruciapelo e dei dialoghi non proprio da oratorio, è una commedia familiare perfetta per l'interpretazione di un attore come Belushi. Poliziotto solitario e totalmente aprocedurale, definito “pazzo” da colleghi e banditi, Dooley da la caccia tutto da solo a una banda di narcotrafficanti rifiutando la continua proposta dei superiori di dotarlo di un partner. Dopo alcuni attentati che avrebbero potuto comprometterne la vita, grazie a una soffiata, il “nostro” riesce a stringere la corda attorno al boss locale (un imprenditore che vive in una villa da sogno). Lo aiuterà un pastore tedesco ultra simpatico di nome Jerry Lee che, dietro sua espressa richiesta, gli viene affidato dalla squadra cinofila e che si è distinto per comportamenti anomali e singolari. Proprio nel rapporto tra i due si fonda il successo e la buona riuscita del film, col cane che si diletta nel prendere in giro il suo “padrone”, trovando spinelli invece che confezioni di droga. Battute, bizzarrie e momenti da comicità anni settanta (apice con Dooley portato a spasso per la spiaggia da uno scatenato Jerry Lee, tenendosi a un guinzaglio di fortuna che culmina con lo specchietto divelto di una Mustang anni sessanta) si alternano a momenti da poliziesco vero e proprio. Rod Daniel, il regista, alterna il tutto tra leggerezza e azione, mettendo la seconda al servizio della prima (e non viceversa). La componente comica è preponderante sebbene non sbilanci, come avverrà nei sequel, il tutto verso la farsa. Già regista di alcuni episodi di Magnum P.I. (di cui qua si respira ancora l'aria) e soprattutto di Voglia di Vincere (il teen wolf con Michael J.Fox) passerà progressivamente dal poliziesco alla commedia vera e propria, tentando di nuovo la fortuna con film incentrati su cani protagonisti dirigendo Beethoven 2 (oltre che un ulteriore sequel di un film per famiglie di grosso successo: Mamma, Ho Allagato la Casa).

Poliziotto a 4 Zampe è da reputarsi un vero e proprio cult, forse sfumato di importanza nel corso degli anni. Personalmente lo vidi in vhs poco dopo la sua uscita nei cinema, da ragazzino, e me ne innamorai. Purtroppo James Belushi, da questo film in poi, non riuscirà più a sfruttare le proprie doti da showman nonostante l'ottimo riscontro ottenuto da botteghini con 80 milioni scarsi di dollari d'incasso, più del doppio di Danko.

 

 

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