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Qualcuno volò sul nido del cuculo

Regia di Milos Forman vedi scheda film

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La recensione su Qualcuno volò sul nido del cuculo

di Gangs 87
6 stelle

Ad osservare bene Qualcuno volò sul nido del cuculo si colloca perfettamente al centro sia della filmografia di Miloš Forman che della carriera di Jack Nicholson e forse sta ad indicare che, essendo per entrambi l’età della maturazione, qualcosa di buono doveva venire fuori per forza di cose. Conquista fin da subito infatti sia il pubblico che la critica, vince cinque premi Oscar su nove nomine (è uno dei tre film nella storia del cinema ad aver vinto i premi nelle cinque categorie principali: miglior film, miglior regista, miglior attore, miglior attrice, migliore sceneggiatura non originale) e sarà successivamente annoverato tra i film migliori di sempre.

 

Analizzandone la visione a quarant’anni dalla sua realizzazione (e ahimè un film che finora non ero mai riuscita a recuperare) è evidente che non tutto funziona come dovrebbe. La narrazione scorre lenta ed è costellata solo da sporadici eventi risveglianti anche se nella parte finale, diciamo nell’ultima mezz’ora o poco più, si inanellano una serie di eventi che la velocizzano rendendola scorrevole fino ai titoli di coda.

 

Interessante è senza dubbio il rapporto del titolo con il racconto; il nido del cuculo è, in gergo americano, uno dei modi con cui viene chiamato il manicomio. Il qualcuno è appunto il personaggio di McMurphy che, entrando nel nido smaschera i metodi poco consoni che vengono usati nei confronti dei pazienti. Peccato che Forman decide di escludere dal racconto questa spiegazione (che è invece un punto centrale del romanzo di Kesey da cui la pellicola è tratta) che rende sicuramente le cose più chiare e conformi al titolo che viene dato alla pellicola e che altrimenti sarebbe incomprensibile.

 

La punta di diamante è senz’altro il cast. Se Nicholson è sempre una garanzia, e anche stavolta ci regala un’interpretazione intensa, conquistando il suo Primo Oscar dopo cinque nomine, che rende McMurphy odioso e amabile quasi in egual misura e contemporaneamente, arricchendo il personaggio di un carisma memorabile, non è da meno Louise Fletcher capace di impersonare tutta l’algidità dell’impassibile e crudele infermiera Mildred Ratched. Degno di nota anche il personaggio di Martini interpretato da un quasi irriconoscibile Danny De Vito.

 

Nel complesso una pellicola che racchiude in modo coerente il dramma che racconta e che si basa principalmente sull’interpretazione straordinaria degli attori protagonisti ma che, se privata degli stessi, probabilmente non riuscirebbe a sopravvivere di aurea propria.

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