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Whiskey Tango Foxtrot

Regia di Glenn Ficarra, John Requa vedi scheda film

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La recensione su Whiskey Tango Foxtrot

di marcopolo30
5 stelle

Commedia demistificatrice di guerra e notiziari dal fronte riuscita più nelle intenzioni che nei risultati. Divertente la prima parte, ma lo humour si esaurisce presto e tutto quel che resta è una vicenda troppo routinaria per tener desto l'interesse dello spettatore. VOTO: 4½

John Requa & Glenn Ficarra, autori di questo “Whiskey Tango Foxtrot”, hanno urgente bisogno di assumere un consulente capace di formare titoli di senso compiuto con verbi, articoli, preposizioni, ecc, perché se dopo aver licenziato “Crazy Stupid Love” ora vengono fuori con quest'altro filotto di tre sostantivi, c'è il rischio che il loro prossimo lavoro si intitolerà “Uno Due Tre Stella”. Lina Wertmüller aiutali tu! In realtà, Whiskey Tango Foxtrot viene dall'alfabeto fonetico della NATO, quello usato cioè per evitare confusione nelle conversazioni radio, e sta quindi per W.T.F., acronimo di What the Fuck! (più o meno “Ma che cazzo!” nella lingua di Dante). Chiusa la parentesi-titolo ed entrando invece nel merito, il film del sopracitato duo è un'opera più riuscita nelle intenzioni demistificatrici della guerra (sulla scia di “MASH” o “Buffallo Soldiers”, per intenderci) che non nei risultati. Per niente disprezzabile l'inizio, lo riconosco, originale e divertente anche se forse innecessariamente sboccato (ma d'altronde con un titolo così...), che lascia quindi presagire di aver scelto davvero un buon film. Ma presto le cose cambiano, lo humour si dirada e poi scompare senza ragione apparente, quasi come se produttori e autori avessero fatto compra-vendita di battute al minuto senza però intendersi bene sulla durata del film, e quel che resta è una storia piuttosto routinaria senza troppi sussulti né sorprese. E francamente che il soggetto del film sia un'autobiografia (della reporter Kim Barker), serve solo a confermare il fatto che oggidì basta essere apparsi in TV per esser considerati delle celebrità degne di biografie date alle stampe. Sul cast, del tutto fuori ruolo la protagonista Tina Fey, la cui scelta può solo spiegarsi in una maniera: co-produce il film. Detto in altre parole, “Il pallone è mio, se non mi fate giocare me ne vado a casa e mi porto via il pallone”. Margot Robbie è una bomba sexy, molto bravi Alfred Molina e Christopher Abbott, entrambi in ruoli da afghani, mentre Billy Bob Thornton è proprio di un altro pianeta. Al botteghino le cose sarebbero andate così così, con 24 milioni incassati, scrivo “sarebbero” perchè il film era costato tantissimo per essere una commedia, e la Paramount ci chiuse quindi comunque in rosso.

 

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