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Arrival

Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film

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La recensione su Arrival

di starbook
7 stelle

Dodici enormi Monoliti, di dubbia natura, atterrano, o per meglio dire si insediano rimanendo sospesi, su alcune località terrestri scatenando la paura delle popolazioni e lo stato di allerta delle varie guardie nazionali. I militari tenteranno da subito una qualsiasi forma di contatto (comunicazione) ma senza risultato apprezzabile. Nel sito statunitense verranno ‘convocati’ i due massimi esponenti occidentali di scienze fisiche ed esperti del linguaggio per tentare di capire il vero intento dell’ invasione estraterrestre, apparentemente pacifica. La bella studiosa Louise (l’attrice Amy Adams, già apprezzata in ‘Animali Notturni ‘ ) si farà paladina del pianeta tentando di trovare un modo per comunicare con i due ‘esseri tentacolari fluttuanti in una fitta nebbia’ che si manifestano solamente all’interno dei monoliti dove, variando le regole gravitazionali, si rendono visibili agli umani attraverso un vetro trasparente, che ricorda per dimensioni e forma un enorme schermo cinematografico (metacinema, forse, boh..).

La bella studiosa, continuamente oppressa dai propri incubi duvuti ai trascorsi (o futuri?) traumi familiari, riuscirà, dove altri avevano fallito, ad instaurare una forma rudimentale di dialogo (?) con gli ‘esseri’ ma dovrà anche cercare di evitare un conflitto mondiale dal possibile esito catastrofico.

Film concettuale, più che spettacolare, che per i 3/4 della sua durata si concentra sulle gesta di coloro che sono deputati a compiere l’improbabile impresa di comunicare con esseri diversi da Noi scontrandosi , infine, con le possibili implicazioni (tragiche) che una erronea interpretazione dei messaggi potrebbero causare ('Le parole sono importanti': Moretti docet).

Per il resto affascina, senza strafare, giocando magistralmente sulla suspence e sulla colonna sonora particolarmente avvolgente. Apre interessanti spunti di riflessione sui limiti di una comunicazione tra lingue diverse (per tipologia e per struttura) nonché modalità diverse di intendere la quarta dimensione (Tempo), per noi con scansione lineare, ma, come nel caso della fase onirica oppure nell’ipotesi extraterrestre avente diversa struttura. Meno avvincente di ‘Interstellar’ ma alcuni interrogativi aperti sull’interpretazione del finale lo rendono ‘accattivante’ e meritevole di non cadere, subito, nell’oblio.

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