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Hardcore!

Regia di Ilya Naishuller vedi scheda film

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La recensione su Hardcore!

di mc 5
2 stelle

Non so che dire, se non che sono sconcertato. Le mie aspettative erano altre. Come ogni weekend. sul fare del giovedì mi accingo ad indagare su quali saranno le uscite della settimana. Tra l'altro poi questo non era certo un fine settimana ordinario, dato che i "Cinema Days" hanno sconvolto il clima di generale appiattimento di un panorama che stava sonnecchiando (gli ultimi dati parlavano di un ristagno notevole degli incassi), mentre in queste ultime ore dell'iniziativa le sale sono di nuovo popolatissime (diciamolo, anche da cani e porci, il che se porta nuova linfa economica nel mercato, però riempie anche le multisale di un'umanità massificata e cafona che in sala non fa che manipolare cellulari). Evabbè, siamo nati per soffrire. Stavo dicendo che faccio una mia ricognizione sulle nuove uscite, scoprendo che -a parte il Libro della Giungla sul quale non accetto critiche e lo vedrò a scatola chiusa- il resto (pur quantitativamente più che sostanzioso) lascia a desiderare, con in testa l'inqualificabile Nonno Scatenato di De Niro che pare batta ogni record di bruttezza. Ma anche il Criminal con Kevin Kostner pare non sia memorabile a dispetto di un cast all-stars. Insomma era chiaro che la sorpresa era una sola (e che sorpresa): "Hardcore!" con mattatore assoluto quel simpaticone di Sharlto Copley. Le poche anticipazioni su questo misterioso prodotto (targato USA ma soprattutto RUSSIA) riportavano di un'opera totalmente folle e fuori da ogni schema, ma non in senso demenziale, diciamo in senso tecnico e di stile. E il cinefilo che vive in me non vedeva l'ora di godere di questa genialata sovierica che -ne ero sicuro- mi avrebbe dato un bello scossone, salutare e stimolante. Poi aggiungiamo che sul sito "Cineblog-Recensioni" avevo appena letto una recensione che elogiava il coraggio del film attribuendogli un punteggio elevato. Era fatta. Risultato finale: sono uscito dalla sala che non ero in me. Come un giro sull'ottovolante. Come una viaggetto sulle montagne russe del Luna Park fatto a stomaco pienissimo. E dunque con una sensazione da vomito incombente. Frastornato. Rintronatissimo. Però anche un tantino annoiato da una esuberanza fine a sè stessa che -diciamolo- mi ha sfracellato i coglioni con la sua sciagurata insistenza sul pedale della violenza e dell'efferato, scaricando sullo spettatore un ammasso insopportabile di splatter e di cattivo gusto esibito come trofeo. Ma a questo punto temo che -proprio per quest'ostentare violenza- il film sia già un cult, specie per un pubblico di (come dire) "rockettari sofisticati" o anche "intellettuali punk". Ci sta. Essendo il film fuori di testa, ci sta che l'intellettuale cheap ne sposi di corsa la causa. Massimo rispetto per costoro, ma io ho un'altra idea di cinema. L'estremo (e questo film è un Monumento all'Estremo) lo lascio ad altri. Leggo poi che il regista ha una sua punk band per la quale pare abbia girato acclamati videoclip. E tutto torna. A partire dal dilagare di quella chè è pura pornografia della violenza. E di un'estetica che utilizza solo il lnguaggio dell'estremo, ma un estremo talmente ripetitivo e cupo da sfiancare chi aveva solo voglia di buon cinema. Inutile tentare di riannodare i fili di una trama. Meglio lasciar perdere, perchè ogni cosa si confonde e si sovrappone in questa fiera del degrado, in questo zoo della wild thing. Qualche commento sparso in più. Spiace vedere (delusione) il grande Sharlto Copley così coinvolto in questo fanta-circo dell'orrore (è addirittura co produttore!). Copley è personaggio davvero singolare. Sudafricano di Pretoria, si fece conoscere (anche da me) con quella pietra miliare di fantascienza che fu "District 9", fino ad un'altra perla dello stesso genere come "Humandroid". Certo, è stato spesso arruolato dalla Hollywood più "danarosa" (tipo in "A-Team") ma io l'ho sempre visto (con tanta simpatia) come circondato da un'aura di "marginalità", un attore-sorpresa, legato a filo doppio ad una passionaccia per lo spirito fanta-horror (e inoltre mi par di rammentare che fosse titolare di una società che produceva effetti speciali per il cinema). Insomma, non avrei mai immaginato di vederlo mettersi al servizio di un progetto così balordo ed ingenuamente banale nella sua provocatorietà così sopra le righe. Il resto del cast è formato da interpreti russi di livello assai discutibile. Però c'è una sorpresina. Un cameo (non più di 20 second) di un magistrale Tim Roth il quale riesce a riempire lo schermo con una sola rapidissima inquadratura in cui dice quattro parole: ma "come" le dice, da grandissimo attore quale lui è, con quella sua impagabile "faccia da cinema". Ma è evidentemente troppo poco per salvare un film tanto inutilmente estremo da risultare fastidioso. Videogame. Videoclip. Pornografia della Violenza. Dettagli di mutilazioni. Splatter fest. Umanità di poliziotti corrotti, mercenari e mignotte. Ma soprattutto psicopatici d'ogni sorta. Balordissime scene musical. Corse in moto. Elicotteri e carri armati che spuntano dal nulla. Fragori di esplosioni. Musica a volumi che lascio immaginare. Mitragliate, sempre e ovunque. Ecco: mescolate il tutto e shakerate. Il cocktail finale sarà un'orgia di sadismo demenziale. Del tutto fuori controllo.

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