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Un mostro dalle mille teste

Regia di Rodrigo Plá vedi scheda film

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La recensione su Un mostro dalle mille teste

di maghella
10 stelle

Che bello rimanere ancora così piacevolmente  stupiti nel vedere un film.

La storia di Sonia Bonet, che pur di procurare un medicinale costosissimo al marito malato terminale, è disposta ad arrivare a sequestrare i medici e i dirigenti della sua compagnia di assicurazione sanitaria. Un cavillo burocratico tiene bloccata la pratica per ottenere il medicinale. Dopo una violenta crisi del marito, Sonia inizia a telefonare alla compagnia per sollecitare il medico a dare il permesso per ottenere il farmaco.

Jana Raluy

Un monstruo de mil cabezas (2015): Jana Raluy

E' venerdì pomeriggio, impiegati e medici si affrettano a lasciare gli uffici per iniziare il week end. Sonia non ha tempo da perdere, e seguita da Dario, il figlio adolescente, inizierà quella che diventerà il suo calvario personale per ottenere con la forza quello che le spetterebbe di diritto. Solo 75 minuti, il minimo sindacababile per un lungometraggio, ognuno carico di una forza emotiva unica. Ogni scena, ogni personaggio che entra a far parte della tragedia personale di Sonia, gode di una inquadratura personalizzata. La macchina da presa segue alle spalle, da lontano, di sbieco; si sofferma su uno dei testimoni occasionali per poi tornare ancora e ancora su Sonia e Dario e la loro storia, che diventa sempre più senza speranza man mano che passano i minuti (ripeto solo 75, ognuno preziosissimo).

A legare i personaggi e i loro ruoli nella storia, ci sono le frasi che rilasceranno al processo di Sonia Bonet.

Anche Sonia e Dario diventano malgrado loro dei malati terminali. Malati di giustizia, che diventa sempre più raggiungibile, man mano che ottengono le firme necessarie per ottenere il farmaco. Ma la burocrazia è peggio di un cancro, e può uccidere con la stessa ferocia. Ogni inquadratura ha mille filtri da superare (mille come la testa del mostro del titolo del film), filtri dati da più piani sovrapposti. C'è sempre un vetro appannato, o un primo piano "insignificante", o un rumore che sovrasta le voci, o tanto altro prima di arrivare al cuore di ciò che sta succedendo. Rodrigo Plà riesce a costruire con la macchina da presa, tutti quegli ostacoli visibili necessari per rendere la lettura del film ancora più intensa ed empaticamente emotiva. Per 75 minuti (solo 75 minuti sono passati?) sono diventata Sonia e ho pianto con lei, disperata e follemente disposta a tutto pur di alleviare dal dolore gli ultimi momenti di vita del marito. Una critica verso le compagnie assicurative sanitarie private? sicuramente, ma non solo. Un esempio di come è ancora possibile fare dell'ottimo cinema impegnato, utilizzando mezzi e argomentazioni di alto livello.

Sonia, che da oggi diventerà la mia eroina personale, è interpretata da una fantastica Jana Raluy... che sempre da oggi è diventata una delle attrici e dei volti da tenere d'occhio. Brava e anche bella nella sua lucida follia che si placherà solo quando la parte di madre che è in lei prenderà il sopravvento su quella di moglie.

Ottimo!

Jana Raluy

Un monstruo de mil cabezas (2015): Jana Raluy

 

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