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Lo zingaro

Regia di José Giovanni vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Lo zingaro

di GIMON 82
8 stelle

Bandito romantico Alain Delon,non piu' solitario o antieroe "Melvilliano" contro l'ingrato destino.Un "Robin Hood" moderno ed eroe etnico-popolare,malavitoso per nobilta' piu' che per vilta'.Lo scrittore Josè Giovanni si presta alla regia,dopo aver scritto e assistito il guru Melville alle prese con perdenti innati,criminali segnati e atmosfere noir.Si sposta in giro per la Francia,entrando in un campo nomadi.Sbirri alla ricerca dello  "zingaro" evaso,eroe d'un popolo ai margini del sociale.La vita del "Le gitan" Delon è contrassegnata da rapine "benevole",donare il denaro alla sua gente,nel piglio romantico d'un furfante impallinato da vendette retroattive e culmini retorici.Nel "Le gitan" la regia  spazia anche  nell'ineluttabilita' del destino,nelle parti di Melville.Josè Giovanni a differenza del suo mentore lascia pero' decantare una sfacciata  retorica,pregna d'un misticismo suburbano.Non manca l'intreccio esistenziale,tra lo zingaro Delon e il ladro Paul Meurisse.Centro cardine dell'intero film,l'evitamento e l'incontro finale d'un criminale "rivoluzionario" e un anziano disilluso.La forza del film non è tanto nell'annoverabilita' di un "gotha" da polar,con Delon,il commissario Bozzuffi,Paul Meurisse e l'immancabile spalla Renato Salvatori.Seppur eccellenti quanto stereotipati,gli eroi (o anti) di Josè Giovanni si muovono sul terreno della virtu'(socio) umana,dove sopravvivono gli stilemi del polar di Melville e Jacques Deray,non accentuati pero' dal grigiore esistenziale,ma spruzzati di romanticismo edulcorato.Seppur prevedibile negli eventi,il film di Josè Giovanni gode d'un aura poetica,di banditi e sbirri antichi,non vi è vilta' e crudelta' gratuita,ma un camminare sull'onta d'un percorso personale.Cinema che vuol essere anche di critica sociale,affonda le colpe dei civili,sbirri o burocrati contro gli emarginati del mondo.Allora sovviene la figura di Delon,uomo etnocentrico all'inverso,quasi da romanzo d'appendice.Lo "Zingaro" ritagliato da Giovanni e  Delon è quasi metafisico,riappare e scompare,vive su di un altro livello rispetto ai compagni di rapine.La funzione sociologica è pero' ribaltata nell'incontro con Yan Kuk,dove entriamo nel puro "Melvilliano",nello spostare la sopravvivenza lo zingaro e Yan si dimostrano anime consoni l'uno coll'altro.Il tutto vive di equilibri decantati e disillusori,dove l'etnocentrismo diviene romanticismo nostalgico.Delon è angelo salvifico d'un popolo disagiato,uno Zorro o un Robin Hood "prestato" alle atmosfere rarefatte del polar francese..........

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