Regia di Peter Berg vedi scheda film
E' un film solido al punto da essere quasi un reportage. Tutti gli attori, anche importanti come Mark Whalberg, Kurt Russel e soprattutto John Malkovich sono irregimentati nei loro ruoli, che sono credibili, pur essendo sin da subito palese la loro natura e attitudine.
John Malkovich è sempre perfido e come sempre è il migliore della classe anche se costretto in un ruolo rigido.
Kurt Russel fa sempre il suo, anche se sono lontanissimi i tempi in cui era il fascinoso Jena Plissken di cui noi adoloscenti di quel periodo invidiavamo tutto, benda oculare inclusa.
La storia è ben nota e nonostante si sappia già come va a finire, l'emozione e il pathos non mancano, come non difetta la ricostruzione verosimile del disastro e della superbia ed arroganza umana.
Un film da vedere senza compiacimento catastrofosita, ma come documento della memoria, anche se non difetta anche in questo caso, la tipica narrazione hollywoodiana che esalta, con tipico buonismo, l'american style e con l'autocritica che non sfocia mai nella censura a certi principi del vivere made in Usa, che suscitano sempre perplessità all'osservatore fuori dal continente americano.
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