Regia di Shion Sono vedi scheda film
TFF 33 After hours.
Dei tre titoli di Sion Sono presenti a Torino, “Shinjuku swan” è probabilmente il più debole, affermazione che vuol dire tutto e niente considerando che rimane comunque tutt’altro che tempo sprecato e che per di più con le altre due opere si vola alto e comunque in territori talmente lontani per cui fare dei paralleli diventa arduo.
Il giovane Tatsuhiko (Go Ayano) si ritrova in mezzo ad una strada quando incontra casualmente Matora (Yusuke Iseya) che lo prende sotto la sua ala protettiva ed in breve tempo lo trasforma in procacciatore di ragazze da far lavorare in club per adulti.
Intanto impazza la faida tra due diverse organizzazioni per il controllo delle strade e lo stesso Tatsuhiko finirà per esserne direttamente coinvolto, mentre si prende a cuore le sorti di una ragazza che in lui vede il principe salvatore.
Quando il gangster movie incontra il manga.
Un binomio potenzialmente esplosivo che trova dinamiche interessanti senza finire affatto etichettato all’interno di un ristretto genere.
Soprattutto si fa largo l’ironia, dispensata in dosi abbondanti, tra scontri a mani nude e vicissitudini “non sense”, Sion Sono non si mancare quasi nulla, proponendo anche un tocco favolistico abbastanza strambo.
Difficile trovare un equilibrio, altrettanto farsi prendere sul serio (quando forse avrebbe giovato), è comunque un buon agglomerato d’intrattenimento, tanto più se visto in lingua originale dato che prevede un’accentuazione notevole dei toni che in un doppiaggio andrebbero sicuramente persi.
Anche la colonna sonora non difetta di personalità, semmai sono i 139 minuti di durata a sembrare un po’ eccessivi, con il rischio incombente rappresentato dalla ripetitività, in più da la sensazione di essere fin troppo pudico visti l’argomento e le circostanze.
Colorito il cast, Go Ayano è un perfetto quanto improbabile imberbe redento, Yusuke Iseya appare credibile, intorno altri volti loschi e quindi attinenti ed in più una schiera di ragazze da far perdere la testa.
Una pellicola che si presenta piuttosto variegata nella sua offerta, ma anche altrettanto imperfetta, che si fa forza di un ritmo che non conosce pause per quanto poi sia irregolare e non sempre convincente nelle sue mutevoli diramazioni.
Oggetto ad ogni modo quanto meno curioso.
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