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It Follows

Regia di David Robert Mitchell vedi scheda film

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Barone Cefalu

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su It Follows

di Barone Cefalu
9 stelle

Magnifico film It Follows. Horror? Thriller? Dramma adolescenziale? Difficile catalogarlo. Il regista, con grande abilità e profumi carpenteriani e con uno stile assolutamente elegante e contemporaneo, accompagna la narrazione di un gruppo di adolescenti che vive nei sobborghi a poca distanza da Detroit, vicino la frontiera tra USA e Canada. 

Chi sono queste persone, come evocate dal mondo dei morti, che (in)seguono lentamente ma inesorabilmente in una maledizione trasmessa per via sessuale, i ragazzi di questo posto?

Non viene spiegato molto, tutto viene lasciato volutamente all'interpretazione dello spettatore, ma è vero che queste figure orribili incarnano i mostri ed i tormenti più duri a morire, quelli adolescenziali. I peccati giovanili, la perdita dell'innocenza forse proprio in quella piscina oltre la frontiera presente nella parte finale del film. Anche il padre della protagonista si materializza come mostruosa angoscia, e lancia oggetti della vita quotidiana nell'acqua immobile, un televisore, un asciugacapelli, una macchina da scrivere... 

O forse sono proprio gli oggetti che governano la vita delle famiglie nei sobborghi, e di cui in un moto di ribellione i ragazzi vogliono disfarsi, e del sesso vissuto freddamente, come atto di evasione e nulla più?

Un ragazzo porta letteralmente le ferite addosso, recate dal mostro, o dal fatto che dopo un innocente bacio di gioventù non ha mai potuto far sesso con la ragazza segretamente amata? Alla fine si renderà conto che anche per lui non è amore, e la coppia verrà probabilemente perseguitata in un finale aperto, bellissimo e malinconico.

Spietata ma anche sublime questa storia, che riesce anche ad essere onirica e senza tempo, nell'uso di ambientazioni a tratti uniche (il cinema con l'organetto di Detroit), le case abbandonate, la piscina, i parchi deserti. E la piscinetta nel cortile di casa, che finalmente si rompe, che forse rappresenta l'evasione dalla vita trascinata e stantia della periferia.

 

 

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