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Firestorm

Regia di Alan Yuen vedi scheda film

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La recensione su Firestorm

di emil
4 stelle

Parata di star per questo action poliziesco che inscena una lunga e rintronante guerra fra guardie e ladri tra le strade di un Hong Kong mai così pulita e soleggiata. La banda di rapinatori è sempre un passo avanti alla polizia, pianifica assalti a tavolino come se giocasse a Monopoli, ed è dotata di metallo davvero pesante, armi di gran lunga superiori alle pistole ad acqua in dotazione delle forze dell'ordine.

L'ispettore assegnato al caso è determinato a sbattere l'intera banda in gattabuia, a qualunque costo. Userà un informatore per raggiungere il suo obiettivo, e si macchierà di azioni dalla dubbia moralità, con conseguenze disastrose.

 

Yuen dirige a ritmo forsennato, ed il film è un susseguirsi di sparatorie, inseguimenti ed inganni, ma esagera nella cifra stilistica della messa in scena. La confezione è laccatissima: resa video impeccabile e satura di colori, esplosioni spesso in digitale, rallenty ad hoc (quello della scena finale è inaccettabile), stacchetti di musica classica per lacrime facili; c'è pure Andy Lau (ahimè) a chiudere ideologicamente il cerchio di un operazione di plastica, troppo lontana dal grigio e dal cemento della vera Hong Kong,  e soprattutto priva della disperazione quasi noir che in genere ammanta buona parte dei migliori polizieschi del cinema prodotto nell'ex colonia inglese. Nonostante la sceneggiatura intricata e l'ambiguità che caratterizza l'ispettore Ji(Lau), non ci sono personaggi che restano nella memoria, non c'è tempo di caratterizzarli al meglio, impegnati come sono tra una sparatoria e l'altra (queste si che recuperano la potenza e la brutalità della strada).

 

Firestorm ha dalla sua un grande impiego di mezzi, ma puntando tutto sulla messa in scena e ricercando a tutti costi l'effetto, finisce per compiacere troppo lo spettatore. Tra il panorama del genere in giro c'è molto meglio (vedete Drug War di To ad esempio). Dov'è poi la tempesta citata nel titolo? bah!

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