Espandi menu
cerca
Kreuzweg - Le stazioni della fede

Regia di Dietrich Brüggemann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

darkglobe

darkglobe

Iscritto dal 24 ottobre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 37
  • Post 2
  • Recensioni 113
  • Playlist 7
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Kreuzweg - Le stazioni della fede

di darkglobe
4 stelle

Quando il fanatismo religioso, ottuso e inaccettabile, devasta l'integrità delle persone

Storia di un aberrante fanatismo religioso, ottuso e inaccettabile, che usa strumentalmente la fede trasformandola in mezzo di mortificazione del prossimo tramite la clava del peccato, calpestando perfino i naturali affetti genitoriali. A farne le spese è una quattordicenne (bravissima Lea Van Acken) che attraversa le stazioni di una ipotetica Via Crucis, totalmente plagiata da un prelato ed incapace di reagire alle violenze piscologiche di una madre intollerante ed aggressiva e ad un padre evanescente, entrambi appartenenti ad una ferrea organizzazione religiosa ortodossa. Il film racconta dunque un piccolo dramma che in realtà è enorme, perché sorretto dalle spalle di una ragazza dal passo incerto, mortificata in ogni lecita e naturale aspirazione legata alla sua giovane età. Fino a quando il dramma si trasforma inevitabilmente in tragedia, a cui lo script prova a porre un qualche rimedio consolatorio sul finale, facendo ricorso a costruzioni poetiche di una certa suggestione.

Lea van Acken

Kreuzweg - Le stazioni della fede (2014): Lea van Acken

Dietro l'apparente distacco di Dietrich Brüggemann, nella glaciale rappresentazione della sequenza dei bozzetti narrativi a camera pressocché fissa, si cela ovviamente il rischio di una facile generalizzazione su un tema che dovrebbe riguardare più le potenziali derive dell'essere umano che la fede in quanto tale. Non esiste alcuna forma di stoicismo religioso o laico o alcuna necessità di difesa identitaria di valori e pratiche che giustifichi una simile e disumana aberrazione della mente e dei conseguenti comportamenti. Viene dunque da chiedersi se questo progressivo accumulo di negatività, che solo la forma della Via Crucis poteva esprimere, facendo leva essenzialmente sui sentimenti di umana pietà verso la ragazza, non corra il rischio di costruire un teorema basato su fatti che, guidati dalla estremizzata e monocorde intransigenza dei protagonisti, finiscono purtroppo per perdere il contatto col mondo reale.

Sceneggiatura premiata con l'Orso d'argento nel 2014.

Lea van Acken

Kreuzweg - Le stazioni della fede (2014): Lea van Acken

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati