Regia di John Madden vedi scheda film
Stanco sequel pro-cassetta che avanza a motori spenti nella solita India da cartolina illustrata. Richard Gere vero pesce fuor d'acqua. VOTO: 2½
Se il primo film sul “Marigold Hotel” era una commedia magari non eccezionale ma certamente originale e a tratti divertente, questo sequel pro-cassetta è un film che avanza a motori spenti, lentamente e solo per inerzia. Poche questa volta le idee, nessuna delle quali peraltro troppo brillante, la solita pulitissima India da ente del turismo del Rajastan e il medesimo gruppetto di settantenni alle prese però questa volta con problemi tipici dell'adolescenza. Problemi che affrontano peraltro con la stessa poca saggezza (o poco buon senso, quanto meno) di un gruppo di quattordicenni. Ed è strano perché, dilemmi affettivi a parte, risultano poi essere tutti dei pozzi di filosofia sempre pronti a dispensare frasi ad effetto della massima profondità. Si aggiunga a tale già poco lusinghiero panorama la presenza di uno spaesatissimo Richard Gere completamente fuori parte, tanto da sembrare impegnato nella pubblicità di un whiskey (davvero, ogni volta che entrava in scena mi aspettavo che pronunciasse una frase ad effetto su “Ballantines” o “Johnnie Walker”) e la frittata è fatta. Al botteghino è comunque andato bene (86 milioni di dollari incassati a fronte dei 10 investiti), ma speriamo non abbastanza bene da spingere i produttori alla realizzazione di un terzo capitolo!
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