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No Good Deed - Ossessione omicida

Regia di Sam Miller vedi scheda film

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La recensione su No Good Deed - Ossessione omicida

di maurizio73
4 stelle

Evaso dal cellulare che lo sta trasportando in carcere, omicida seriale affetto da narcisismo patologico ne approfitta per regolare subito i conti con la sua ex ragazza, finendo poi per intrufolarsi con una banale scusa nella casa di un ex procuratore legale con due bimbi ancora piccoli e un marito momentaneamente assente per impegni familiari. Quello che la giovane mamma non può sapere è che quell'uomo ha dei conti da regolare anche con la sua famiglia. 

 

locandina

No Good Deed - Ossessione omicida (2014): locandina

 

B-movie senza nè arte nè parte, sponsorizzato dal protagonista e DJ-attore britannico Idris Elba e distribuito dalla Warner, è un classico thriller dell'assedio la cui scrittura sembra ricalcare fedelmente e proditoriamente i classici del genere ('Panic Room' - 2002 - David Fincher) o produzioni più o meno dozzinali ('24 Ore' - 2002 - Luis Madoki) di argomento afferente e dove la trama di una vendetta domestica si risolve nel prevedibile meccanismo di una trappola per topi giocata a colpi di estintori e fendenti all'arma bianca.

Se la questione razziale (il negro bello e possessivo) e quella sessuale (la donna single ed emancipata) piuttosto che quella femminista (la ex donna in carriera riconvertita alla cura della prole) fanno capolino come sdruciti pretesti per le prevedibili caratterizzazioni di personaggi che sanno benissimo dove andare a parare, ciò che più fa difetto alla storia è la pretesa di fondare la tensione, più che sulle estemporanee manifestazioni di un'intenzione criminale senza scopo, sulla carta coperta di un movente che si rivela diverso da quello che ci si poteva immaginare in un primo momento (la rivalsa sull'insipienza di un difensore di fiducia presto ricusato) per poi manifestarsi apertamente in un finale passionale e fuori tempo massimo. Tralasciando le evidenti incongruenze del plot ed i risvolti ridicoli di un 'parassitismo di covata' (entra un subito un nero quando ne esce un altro: dalle mie parti si dice che 'niuro cu niuru un tinci') con tanto di orgoglio femminile tradito dai figli e dai chili di troppo ('Nemmeno l'inferno conosce la furia...' W.Shakespeare), sono le dinamiche del thriller d'azione che più lasciano a desiderare, trasferendo la resa dei conti dall'unità di luogo di una dimora assediata a quella, assai più scomoda, della dimostrazione d'intenti di una inevitabile causa divorzista.

Benino la Taraji P. Henson (che sfiorò a suo tempo l'Oscar con 'Il curioso caso di Benjamin Button' - 2008 - David Fincher) ed ingiudicabile Idris Elba, entrambi comunque provenienti dal mondo della musica dove farebbero meglio a rimanere. Il titolo si riferisce alla fiducia mal riposta delle buone madri di famiglia lasciate sole in case nelle notti di temperie. Misura contenuta (solo  84') per chi in tivù non trovasse niente di meglio.

 

 

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