La recensione su Manglehorn

di Furetto60

6 stelle

Grande prova di Al Pacino

Storia di un vecchio fabbro,solitario e abitudinario,sentimentalemte incriccato e piegato ossessivamente sul ricordo di un amore perduto, per una donna di nome Clara, per la quale coltiva un morboso attaccamento e rimugina su quello che poteva essere e non è stato, rivivivendo questa insana passione tutti i giorni e in tutti i momenti della sua vita,attraverso la visione di foto e ritagli di giornale custoditi gelosamente.Abbrutito e inaridito da una vita insoddisfacente,non riesce a coltivare relazioni umane normali,prova interesse solo per una vecchia gatta che gli fa compagnia,nemmeno con il figlio riesce a stabilire un contatto,anzi gli confessa cinicamente, di non essere mai stato innamorato di sua madre,ormai defunta, perchè attaccato alla fantomatica Clara.Quando le sue attenzioni ricadranno su un'altra donna,dopo una prima fase di sconvolgimento e smarrimento,in cui non riesce ad esprimere in maniera adeguata i suoi sentimenti,mettendo anche in imbarazzo la sua nuova fiamma,riuscirà infine a mettere ordine nella sua vita.Si libererà di tutte le cianfrusaglie,cimeli e ciarpame vario,che ingombravano la sua casa e la sua mente.Questo gesto,dal grande valore simbolico,affrancherà il suo animo da inutili fardelli e da ricordi sterili,consentendogli di avviarsi verso una fase nuova della sua vita.

Pleonastico sottolineare la grande prova di Al Pacino, sempre superlativo.Tuttavia la storia,che si regge tutta su di lui,non è del tutto convincente,ci sono delle evidenti falle nella sceneggiatura e molti tempi morti.Al netto di tutto questo è comunque un discreto film.

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