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Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick

di giurista81
7 stelle

Il premio oscar Ron Howard, dopo il notevole Rush, volge al classico la propria produzione e propone l'antefatto che ha ispirato la penna di Herman Melville. Il mito di Moby Dick torna così a vivere sul grande schermo, dopo il capolavoro degli anni cinquanta firmato John Huston. Strutturato attorno al testo di Nathaniel Philbrick, Heart of the Sea è un film che porta al centro il tema della ribellione della natura contro l'arroganza e l'avidità dell'uomo che si erge a essere superiore rispetto a tutte le altre creature. Notevoli, sul punto, i dialoghi che non lesinano in riferimenti religiosi e commerciali. Di spicco anche l'importanza familiare dei cosiddetti raccomandati, quale il comandante della Essex che riceve l'incarico per la sua discendenza e non per le qualità di gestione che sono invece tutte dalla parte di Owen Chase (interpretato dal "National" Hunt di Rush, ossia Chris Hemsworth). Da sottolineare anche la messa in scena delle uccisioni dei cetacei. Rappresentate con una computer grafica che dimostra di aver fatto passi da giganti, rispecchiano ancora una volta l'arroganza e l'idea di superiorità dell'uomo che uccide in modo irrispettoso. Non c'è rispetto, neppure venerazione per l'essere che permette di vivere in modo decoroso (anche se per i marinai la loro vita diventa una sorta di lotta per la sopravvivenza, mentre altri, un po' come succede nelle guerre, al calduccio delle loro magioni, contano soldi e non si lamentano mai essendo così gentili da voler poi manipolare i fatti e l'opinione pubblica, si veda la conferenza finale). Le uccisioni sono eseguite con una gioia e una serie di festeggiamenti che non tengono conto della natura divina (in quanto essere creato da Dio) di chi è stato abbattuto. Ecco che la balena bianca, per la quale non può che patteggiare lo spettatore sensibile, viene ad assumere il ruolo del giustiziere divino che punisce i bestemmiatori umani e coloro che fanno del denaro la ragione di ogni loro azione. Mossa da una condotta che potrebbe sembrare diabolica, la balena bianca attacca deliberatamente l'imbarcazione dei marinai, alla maniera dello squalo di Spielberg. Li conduce in un isola deserta (parte del film diventa un survivor sulla scia di Alive o de "L'Arte di Sopravvivere" tanto per citare Stephen King) e continua a gravitare attorno ai naufraghi, anche quando questi si rimettono in navigazione su zattere di fortuna. Una maniera per dire: "Signori, e sono sempre qui che vi controllo come se fossi un gatto che gioca col topo, tanto per ricordarvi che gli esseri superiori, in questo gioco, non siete voi!" Molte le citazioni, non solo all'opera di Huston ma anche a film "minori" quali Killer Whale ("L'Orca Assassina") di cui il film sembra una diretta ispirazione. La scena con il capodoglio che, a pelo d'acqua, passa davanti a Hemsworth, che resta impalato con l'arpione sospeso in aria, è emblematica e resa ancor più evidente dall'inquadratura dell'occhio (divino) che scruta il pescatore alla maniera dell'orca verso Charlotte Rampling nel film di Micheal Anderson. In quell'occhio c'è il giudizio e la sentenza di assoluzione, anche se gli altri marinai che sono con Chase non lo comprendono. Notevoli le musiche di Roque Banos. Bene le interpretazioni e la fotografia. La sensazione è che il film abbia scontato un soggetto fin troppo conosciuto, si ricordi che Moby Dick sta alla letteratura americana come la Divina Commedia sta alla letteratura italiana, e questo ha portato a un clamoroso flop al botteghino. Candidato ad alcuni premi "secondari", Heart of the Sea non ha raccolto alcun riconoscimento. Sottovalutato.

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