Regia di Michele Lupo vedi scheda film
Bud Spencer giganteggia, in tutti i sensi, in un'opera non particolarmente né di humor né di inventiva e a target smaccatamente famigliare. Poco da ricordare se non l'ottima colonna sonora firmata Oliver Onions. VOTO: 4
Bud Spencer impegnato in un film a target smaccatamente giovanile (anzi, diciamo pure: target infantile) nel quale il fido Terence Hill è rimpiazzato dal piccolo Cary Guffey, già protagonista di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Erano quegli d'altronde gli anni in cui tanto Spencer così come Hill provavano ad affrancarsi, per la verità con scarso successo, dall'etichetta di inseparabili interpretando film in solitario. E se tale manovra mai riuscì pienamente è anche (o soprattutto) perché comunque continuavano a interpretare sempre lo stesso ruolo che li aveva resi amatissimi dal grande pubblico: omone forzuto dal cuore d'oro l'uno, belloccio simpatico e sveglio il secondo. Il plot di questo “Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre” ruota attorno al misterioso atterraggio di un disco volante nella contea di Newnan, Georgia, della quale Big Bud è per l'appunto sceriffo. Dal disco scende H7-25, extraterrestre bambino del quale lo sceriffo si prenderà cura dispensando sganassoni da par suo ai cattivi di turno. Il film non brilla particolarmente né per humour né per inventiva, ed è inoltre palesemente preda di fastidiose pubblicità'occulte'a go-go (Dash, Martini, Pasta Ponte...). In positivo va invece segnalata l'orecchiabilissima colonna sonora degli Oliver Onions, probabilmente una delle loro migliori in assoluto. La regia è di Michele Lupo, che un anno più tardi ne realizzerà un sequel intitolato “Chissà perché... capitano tutte a me”.
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