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The Salvation

Regia di Kristian Levring vedi scheda film

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La recensione su The Salvation

di munnyedwards
4 stelle

Mads Mikkelsen è un attore che trova sempre il modo di stupirmi, con quella faccia scolpita nella pietra riesce a comunicare emozioni vere variando con disinvoltura da un personaggio all’altro, da un genere all’altro, uno come lui in un western è come il cacio sui maccheroni, semplicemente perfetto.

Il problema di The Salvation, film danese diretto Kristian Levring ex adepto del movimento artistico Dogma ormai defunto, è che Mikkelsen funziona alla grande ma il resto del contesto fa acqua da tutte le parti, e per quanto l’attore si presti mettendo il suo volto sofferto e la sua solida fisicità al servizio di una storia piuttosto banale, alla fine non riesce a salvare la pellicola dal baratro della mediocrità.

E pensare che l’inizio mi aveva fatto ben sperare, la storia di questi due emigranti danesi che cercano fortuna nella nascente e selvaggia nazione americana forniva, almeno sulla carta, una buona base di partenza per impreziosire una tematica concreta e con solidi appigli storici.

I primi venti minuti del film sono altamente drammatici e ben girati, vediamo i sogni del colono Jon (Mikkelsen) infrangersi in un lampo, la lunga attesa dell’arrivo della moglie e del giovane figlio risulta vana, bastano due balordi su una diligenza e tutto il suo mondo viene distrutto, ottenere vendetta è un atto quasi naturale ma il vuoto che resta è incolmabile, tanto da spingere lui e suo fratello Peter (Mikael Persbrandt) ha lasciare la regione.

Ma la cosa non sarà possibile, uno dei due bastardi uccisi da Jon è infatti il fratello di un capobanda del posto, un certo Delarue (Jeffrey Dean Morgan), che ovviamente reclama il sangue dovuto e se la prende con gli abitanti innocenti di una cittadina della zona, alla fine sarà scontro frontale come tradizione richiede.

 

Mads Mikkelsen

The Salvation (2014): Mads Mikkelsen

 

Il limite più evidente del film di Levring va ricercato in un plot (scritto dallo stesso regista e da Anders Thomas Jensen) che non sfrutta le potenzialità e il punto di vista “alternativo” insito nel dna stesso del progetto, preferendo invece seguire la più classica strada del western mainstream, viene quindi proposta una storia scontata e priva di originalità, vista e rivista cento volte, ma cento volte raccontata meglio.

Tutto questo è dichiarato apertamente dallo stesso regista, basta leggere le sue parole nella scheda introduttiva al film presente nel sito, questa sua chiarezza di intenti non lo salva certamente da un giudizio che, per quanto mi riguarda, è abbastanza negativo, perché il film ha veramente poco da offrire all’appasionato del genere, se non una lunga serie di sequenze action degne di contesti ben diversi.

Eppure i margini per fare qualcosa di diverso c’erano tutti, intanto si potevano delineare meglio i personaggi principali, considerando anche la disponibiltà di un cast di discreto livello, a parte Mikkelsen che fa storia a sé abbiamo la bellezza ammaliante di Eva Green, qui sfregiata e un pò emaciata ma sempre scandalosamente affascinante, un sempre bravo Jonathan Pryce che interpreta un viscido becchino/sindaco (forse la figura meglio riuscita) e infine nel ruolo del cattivo un concreto Jeffrey Dean Morgan.

 

Eva Green

The Salvation (2014): Eva Green

 

Eric Cantona

The Salvation (2014): Eric Cantona

 

Jonathan Pryce

The Salvation (2014): Jonathan Pryce

 

Le carte per giocare una buona partita c’erano tutte, magari non erano carte buone per sbancare il banco, per uscire trionfalmente dal saloon, ma nemmeno due scartine tali da proporre uno spettacolo così modesto come di fatto è risultato The Salvation, un western che dal punto di vista formale si permette persino qualche citazione di troppo (Ford su tutti) ma che alla fine non va oltre una regia piuttosto anonima e uno sviluppo narrativo fatto di continui duelli e morti ammazzati, il tutto condito da un utilizzo della CGI assolutamente invadente e non richiesto.

Se uno mi dice che vuole omaggiare il western classico io sono contento perche con quei film ci sono cresciuto e alcuni li conosco a memoria, poi vedo il film Levring e mi rendo conto che non potrebbe essere più lontano da quella classicità tanto sbandierata, perche non basta buttare lì un cattivone spietato che spara a vecchie e mezzi uomini per fare un villain di spessore, non basta avere una bellezza come Eva Green se al suo personaggio non viene dato un “vissuto” tale da farcelo amare, non basta avere il volto di Mikkelsen per fare un eroe western e soprattutto non basta prendere tutta quella serie di clichè insiti nel genere, buttarli dentro un grosso calderone e sperare di tirarne fuori un western classico…non basta nemmeno copiare certe inquadrature di Sentieri Selvaggi a dire il vero.

 

Mikael Persbrandt, Mads Mikkelsen

The Salvation (2014): Mikael Persbrandt, Mads Mikkelsen

 

The Salvation è un western dinamico che magari per alcuni fruitori potrà risultare persino divertente, ma è una rilettura moderna del mito fatta da chi il mito non lo conosce, e quindi si affida ad una interpretazione più contemporanea, derivativa di altri generi non solo cinematografici, è un western dal basso profilo che si vede e si dimentica un secondo dopo, e questa è una vera fortuna perchè il ricordo di Eric Cantona in versione pistolero è una di quelle immagini che rischiano di turbare i nostri sogni per lungo tempo.

Voto: 5

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