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Rapsodia satanica

Regia di Nino Oxilia vedi scheda film

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La recensione su Rapsodia satanica

di mmciak
8 stelle

"Rapsodia satanica" diretto nel 1915
da Nino Oxilia,devo dire che è splendido.

La storia racconta che una anziana dama dell'alta società,
Alba d'Oltrevita stipula un patto con Mefisto,
per riacquistare la giovinezza in cambio della quale
però lei ha il divieto di innamorarsi.

A questo punto Alba viene corteggiata da due giovani fratelli,
Tristano e Sergio,e quest'ultimo minaccia di uccidersi se
lei non lo amerà.

Il Medio-metraggio è prodotto dalla Cines,
ed è l'8° lavoro del regista e Poeta Nino Oxilia,
che realizza una variazione della vicenda faustiana
da un poema di Fausto Maria Martini del 1915,
e si dimostra un grande dietro la macchina da presa,
con un alto senso dell'estetica.

Comunque il regista fin da principio riesce a trasmetterti
il tormento e la disperazione di una donna che non si
vuol vedere che si è invecchiata,e nessuno gli mostra
più interesse e richiama quasi da subito il Faust,
proprio dalla protagonista che poi si troverà
proprio il diavolo dietro le spalle e farà un patto
con lui per una seconda giovinezza.

Insomma sa creare questa atmosfera malinconica,
e subito dopo di felicità e amore con un stile
elegante e ben calibrato con campi lunghi,
e buone scelte registiche,con scene con gente e
continui stacchi di macchina e primi piani
bellissimi del diavolo Mephisto,
interpretato eccellentemente da Ugo Bazzini,
che dovunque gira Alba c'è sempre la sua
figura nascosta.

Bisogna dire che il regista oltre sull'immagine,
perché fa colorare il Film in modo veramente
notevole e polarizzata sull'estetica "Liberty",
che era fu un movimento artistico-filosofico
attivo all'epoca,e sia per l'interpretazione immensa
di Lyda Borelli, star del muto italiano,che interpreta
Alba e con i suoi movimenti e lo sguardo ti trasmette
bene la disperazione,il tormento ma anche la felicità.

Insomma crea un melodramma sofferto e dove riesce
a trattare di amore e morte in un connubio molto
forte con l'obbiettivo di coinvolgerti a dovere, e
di essere riconosciuto giustamente uno dei Film
muti più importanti del periodo.

Da segnalare la direzione del Cast dove figurano
anche:
Andrè Habay-Giovanni Cini e
Alberto Nepoti.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
anche le scenografie di Giorgio Ricci,
che raffigura bene la nobiltà decadente,
Autore anche della Fotografia e la colonna sonora
firmata da Pietro Mascagni,che era uno dei maggiori
compositori dell'epoca e primo di professione in Italia
a firmare una colonna sonora.

In conclusione un buon Film,
dove il regista con un linguaggio narrativo
innovativo realizza una variazione del Faust,
e per la cura estetica dell'immagine maniacale
del regista,incarnandolo in una donna che non accetta
l'invecchiamento realizzando un melodramma
sofferto di amore e morte,dove il diavolo
prende il sopravvento e dove la sua figura
aleggia in tutta la pellicola,per una pellicola
giustamente riconosciuta tra le più importanti
nel periodo muto e sicuramente da vedere.

Il mio voto: 8.

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