Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Uno dei film più interessanti dell'originale e sempre sorprendente Alain Resnais. Un vecchio scrittore scapestrato passa una notte cercando di rielaborare i suoi ricordi (molti, cattivi) e le sue fantasie (molti incubi) inventandosi una nuova storia avente per protagonista l'austero figlio, sua moglie, trasformata in borghese insoddisfatta, che vuole fuggire col figliastro, trasformato in una sorta di filosofo "illuminato" e sognatore, e la moglie, trasformata nell'amante del figlio. Un film a incastri dove Resnais esplora ancora la mente umana con la consueta eleganza di stile. Alle ombre della notte, dominate dalla trasfigurazione più o meno inconscia dei ricordi tragici e da misteriose quanto suggestive immagini di distruzione e di morte (cosa significano i soldati che lo scrittore vede in azione e le bombe che vede esplodere, quasi indifferente, sullo sfondo delle sue fantasie?) succede il risveglio delle percezioni (la luce del giorno) e spirituale (l’amore dei cari).
In generale mi piace molto, ma qui appare forse froppo teatrale, circondato com'è da attori cinematografici e "sobri".
Ho avuto l'impressione che avrei gradito di più qualche puntata nell'onirico. Le fantasie dello scrittore sono tutte "da sveglio" e dominate da una certa razionalità, ma questo è necessario per mostrare la dialettica tra immaginazione volontaria e involontaria.
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