La recensione su Aspirante vedovo

Inizio subito con il dare alcuni numeri basati sulle preferenze degli utenti di film.tv alla pellicola.

3.4 = valutazione media degli utenti di film.tv alla pellicola

68 = numero di voti

1 = numero di utenti che hanno attribuito al film tutte e 5 le stelle

11 = numero di coloro che hanno dato la sufficienza al film (solo il 16%)

11 = numero di coloro che hanno attribuito al film mezza stella (tradotto in voto: 1/10)

3 = voto medio della critica (le firme)

Recensione

I numeri sopra riportati credo che possano anche non essere commentati, in quanto parlano già da soli. Il mio 6 (3 stelle) dato al film risulta già una voce fuori dal coro, che va ad unirsi a quel 16% di utenti che considerano la pellicola almeno sufficiente. Una valutazione analoga l'ho vista (e concordo in pieno) per un altro film di Fabio De Luigi, vale a dire “Tiramisù”, pellicola che mi ha deluso... e non poco.

Per quanto riguarda “Aspirante vedovo”, le cose che non funzionano sono molte, però devo dire che non mi è dispiaciuto più di tanto. Certo, non siamo sul livello del film originale (infatti chi non lo sapesse, questa pellicola è il remake di “Il vedovo”, film del 1959 di Dino Risi, con Alberto Sordi e Franca Valeri), però nel complesso l'ho comunque apprezzato.

Ho capito anche il perché di questi voti molto bassi, che riflettono anche in parte i miei dubbi. Il motivo è semplice: i produttori e il regista, Massimo Venier, (regista di pellicole veramente divertenti come “Chiedimi se sono felice”, realizzata e diretta insieme al trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, “Mi fido di te” del 2007 con Ale e Franz, “Generazione 1000 euro” del 2009) non sono riusciti a dare un'impronta decisa al film. Mi spiego: se l'obiettivo era far ridere, beh allora hanno fallito clamorosamente. Tolta una scena nella parte centrale (scena di Fabio De Luigi in negozio che deve vendere la sveglia all'anziano) e alcuni siparietti, il film non fa ridere.. anzi, è una gran massa di cinismo che mette quasi nervoso allo spettatore.

Credo però, e in questo senso ci sono abbastanza riusciti, che i produttori volessero rappresentare una dark comedy, condita da black humor: in questo caso però, va detto, che il black ha prevalso di netto, purtroppo, sulla comedy, finendo così per non far ridere.

Fabio De Luigi è stato, a mio avviso, abbastanza bravo... forse non adatta al ruolo è stata Luciana Littizzetto, la colpa sicuramente non è tutta sua, però credo che ci sarebbe stata meglio qualche altra attrice al suo posto... non l'ho trovata molto credibile per il ruolo che doveva interpretare.

Perciò, chi vuole vedere un film divertente, con la visione di “Aspirante vedovo” rimarrà deluso, però chi, al contrario, volesse vedere una pellicola condita da un certo black humor, credo che farebbe bene a vederla nonostante tutto. Magari senza troppe aspettative o pretese, potrebbe uscirne anche soddisfatto dalla sua visione. Sinceramente ho visto di peggio.. però si sa: il cinema è soggettivo e dipende dai gusti di ognuno.

Curiosità

Rispetto al film originale, “Aspirante vedovo”, cambia solo alcune cose, lasciando perciò i contenuti molto simili al primo (anche se quest'ultimo era molto meglio rappresentato). Tra le differenze, il nome della moglie di Alberto Nardi: in “Il vedovo”, prende il nome di Elvira, mentre nel secondo, prende il nome di Susanna.

Infine, cambiano alcune cose nel finale e il posto e il mezzo di trasporto dell'incidente: nel primo, Elvira stava andando in Svizzera con il treno, nel secondo in Romania con un jet privato.

Buon proseguimento e buon cinema a tutti!