Regia di Julio Medem vedi scheda film
Patinatissimo dramma erotico interessante quanto un incontro di calcio aziendale scapoli vs ammogliati. Dirige i lavori lo spagnolo Julio Medem che tocca probabilmente il punto più basso di una carriera già di suo non esattamente da standing ovation.
Lo Spagnolo Julio Medem trova una scusa qualunque per mettere due gran figone assieme in una stanza d'albergo romana (ma poteva essere Londra, Buenos Aires, Finale Ligure o Foggia, non avrebbe fatto alcuna differenza, se non nel titolo), le fotografa nel modo più patinato possibile, mette in bocca alle due dialoghi al limite della demenza (un esempio, Natasha, inmediatamente dopo essersi dichiarata eterosessuale chiede all'altra: “Would you like to see me naked?” (“Ti piacerebbe vedermi nuda?”)) e accompagna il tutto con musiche che ben si intonano col resto. Questo è il riassunto di “Room in Rome”, film buono solo se: a) siete degli acritici tritatutto cinematografici o b) associate il voyerismo all'idea di grande cinema. Tutti gli altri possono benissimo astenersi dalla visione di 'sta cosa. Inguardabilmente sopra le righe la recitazione della protagonista Elena Anaya; velo pietoso su Enrico Lo Verso che deve evidentemente passarsela molto male se non riesce a esimersi dal prender parte in farse (involontarie) di tal monta.
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