Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
L'avvocato Guerrieri difende una donna che ha subito stalking dall'ex fidanzato; dovrà lottare duramente in tribunale contro un avvocato testardo e prepotente, nonché con una suora dall'aria sospetta, che fa da testimone.
A cavallo del Capodanno 2008 Canale 5 ha trasmesso un'accoppiata di gialli (sbiaditi) incentrati sulla figura dell'avvocato Guerrieri – da cui il titolo della miniserie –, nato dalla penna di Gianrico Carofiglio e interpretato da Emilio Solfrizzi. Carofiglio cura anche la sceneggiatura, insieme a Domenico Starnone e Francesco Piccolo; obiettivamente poca cosa tutto quanto, dalla trama alla confezione del lavoro, con una nota particolarmente negativa per un cast che accosta volti anonimi (o poco incisivi) ad altri più celebri e totalmente fuori parte (il già citato Solfrizzi) o fuori giri (la guest star di questo lavoro, Flavio Bucci). A tale proposito, da Ad occhi chiusi – accidenti alla D eufonica fuori luogo, ossia cacofonica – non ne esce benissimo proprio quest'ultimo, in un ruolo antipatico rivestito con scarso garbo e con una parlata perennemente biascicante che fa temere uno scarso stato di sobrietà da parte dell'attore durante le riprese. Chiara Muti affianca Solfrizzi sia qui che nel precedente L'avvocato Guerrieri – Testimone inconsapevole (2007), mentre in parti laterali o meno importanti ritroviamo qui anche Stefano Dionisi, Bianca Maria D'Amato, Maria Pia Calzone, Giovanni Esposito, Roberto Nobile e Martina Mangari. Dietro la macchina da presa c'è Alberto Sironi, esperto di fiction e noto soprattutto per aver diretto la serie Rai de Il commissario Montalbano, che qualche attinenza di genere può avere con questo lavoro. Cento canonici minuti di durata. 2,5/10.
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