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Anni di piombo

Regia di Margarethe Von Trotta vedi scheda film

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La recensione su Anni di piombo

di will kane
7 stelle

Leone d'oro alla Mostra di Venezia nel 1981, e vincitore del David di Donatello per la regia di Margarethe Von Trotta, "Anni di piombo" è un cult della generazione nata attorno alla metà degli anni Cinquanta, ed un film che ebbe un forte impatto, all'epoca della sua uscita, al punto da far divenire il proprio titolo una definizione per quella lettura degli anni Settanta che vide il proliferare del terrorismo di matrice politica in Europa e in Occidente. Storia di due sorelle ispirate alle vere Eisslin, di cui una fece parte della banda Baider-Menhof, e morì in carcere apparentemente suicida come gli altri del gruppo terroristico, ma di cui venne sospettato l'assassinio "politico", e del loro rapporto mai semplice, la più grande adolescente ribelle e poi giornalista femminista, la più piccola sensibile e fragile da giovanissima, aggregatasi ad un gruppo di "rivoluzione armata" da adulta, il film, visto oggi, soffre probabilmente la marcata collocazione in un preciso momento storico e politico. Quello che colpiva a fondo nel 1981, in un periodo ancora fresco dei fatti riportati, visto oggi, con il disincanto tendenziale dei nostri anni, può apparire lontano, e saltano all'occhio dello spettatore le imperfezioni come un racconto in cui i meccanismi tra l'attuale ed il flashback non sempre sono fluidi, il bambino che dopo le prime scene sparisce, per poi ritornare nella parte finale, la mai troppo chiara definizione delle colpe della terrorista incarcerata: ma nell'intento del voler analizzare i perchè intorno alla celebre questione dei "compagni che sbagliano", che, per sommi capi, fu anche alla base de "Il nome della rosa", con il confronto-metafora tra i francescani ed i dulciniani da leggere come differenziazione tra militanti comunisti e sostenitori della lotta armata, "Anni di piombo" resta un documento di sofferta, sentita importanza. Anche nel voler sottolineare lo shock della Germania democratica e civile, di fronte alle colpe del passato ( le scene vere, visionate dalle sorelle da ragazze, di quel che venne trovato nei campi di sterminio). 

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