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Quasi amici - Intouchables

Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano vedi scheda film

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La recensione su Quasi amici - Intouchables

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Philippe, ricco e tetraplegico, ha da poco iniziato un processo di selezione per scegliere il proprio badante, a uno dei colloqui si presenta Driss, piccolo delinquente senegalese desideroso di ottenere una semplice firma che gli permetta di percepire il sussidio di disoccupazione. Curiosamente Philippe sceglierà proprio Driss e da quel momento, quello che accadrà, è una serie di eventi che cambierà le loro vite.

 

Uno sbanca botteghino riadattato successivamente anche per altri mercati, fra cui Argentina, Stati Uniti e India e basato su una storia vera e un romanzo (“Le Second Souffle”) capace di narrare come due esseri così distanti e provenienti da mondi apparentemente inconciliabili possano incontrarsi e come la loro amicizia, quella fra Philippe Pozzo di Borgo, uomo d’affari divenuto tetraplegico nel 1993 a seguito di un incidente di parapendio, e Abdel Yasmin Sellou, il suo aiutante di origini algerine, possa aver giovato a entrambi. Una storia, quella riproposta nella pellicola scritta e diretta a quattro mani da Nakache e Toledano, e supervisionata dallo stesso Pozzo di Borgo e da Sellou, che incalza immediatamente lo spettatore grazie a un ritmo fatto di colpi di scena e battute, accompagnandolo negli anfratti più commoventi di un amicizia tanto atipica quanto solida e duratura fra due realtà così distanti come quella di Driss, interpretato da Omar Sy, comico celebre sia in Francia sia nel resto del mondo grazie alla serie Netflix:Lupin, capace di svolgere alla perfezione il ruolo di ragazzo disadattato delle banlieue parigine, e Philippe, un altrettanto strepitoso François Cluzet, volto celebre del cinema d’oltralpe e noto al pubblico italiano per aver partecipato a pellicole internazionali quali “French Kiss” (1995) e “L’Avversario” (2002). A far loro da collante una corte composta da maggiordomi, segretarie, figlie adottive e jet privati oltre a difficoltà economiche e sociali fino a concludersi con i disadattati dei sobborghi periferici che popolano un mondo diametralmente all’opposto di quello dal quale proviene Philippe. Il cemento un’amicizia che non conosce confini etnici e sociali e che permetterà a Driss di trovare la propria strada nella vita e a Philippe di guardare il mondo, anche in termini affettivi, in maniera finalmente differente. Pellicola per tutti i palati e con un finale realmente conciliante.

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