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La memoria del cuore

Regia di Michael Sucsy vedi scheda film

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La recensione su La memoria del cuore

di supadany
5 stelle

La penna di Nicholas Sparks ha fatto da punto di partenza a tanti titoli strappa lacrime, la maggior parte deludenti, altri piuttosto riusciti (considerazione ovviamente personale), purtroppo questo film, tra l’altro gran successo commerciale oltre oceano, rientra a pieno titolo nella prima categoria, infatti nonostante la premessa di fondo abbia tutte le caratteristiche per distruggerti emotivamente non vi riesce se non per brevissimi e limitati squarci.

Il felice matrimonio tra Leo (Channing Tatum) e Page (Rachel McAdams) viene sbriciolato a causa di un grave incidente stradale nel quale la ragazza perde la parte della memoria legata agli ultimi anni vissuti insieme all’uomo che ama.

Riscopre invece la vita con i genitori che non vedeva da tempo, mentre Leo non potrà far altro che aiutarla a recuperare la memoria ed in seconda istanza cercare di farla innamorare di lui una seconda volta.

 

 

Pellicola piuttosto inerte, vero che a parte l’idea portante già nella storia non vi era poi molto altro di significativo, però mancano, e si potevano trovare, momenti di forte impatto (tanto per usare un termine utilizzato più volte nel film) e l’andamento pare un po’ scollato e non troppo deciso.

Si comincia con un’introduzione alla nuova situazione che non trasmette lampi d’amore nel suo sguardo al passato (pecca non da poco a mio avviso), per passare precocemente ad empatizzare con lo sfortunato Leo, un personaggio con cui non possiamo far altro che sodalizzare.

Certo anche Page non si può dire fortunata, ma nella sua nuova realtà almeno non sa cosa si è persa ed anzi ha comunque altre cose “belle” che aveva lasciato per strada, come la famiglia anche se l’intromissione di papà e mamma (Sam Neill e Jessica Lange sotto utilizzati) finisce più che altro con l’essere indigesta per alcune dinamiche discutibili ed inutili.

Per questo mi sento di dire che la trama avrebbe funzionato molto meglio se avesse puntato maggiormente sull’impegno di Leo per riconquistare daccapo la sua amata (infatti lo spezzone più dolce e riuscito è legato a questo, quando la porta fuori a cena e poi a fare un bagno notturno nel lago), limitando il resto allo stretto necessario giusto per ampliare un po’ il contesto.

In tutto questo Channing Tatum ci prova, ma fa un po’ troppo la parte dello stoccafisso, mentre Rachel McAdams appare un po’ incerta, va bene che il suo personaggio in tale condizione si trova, ma ad ogni modo l’ho trovata meno trascinante di altre volte.

Complessivamente la seconda parte è leggermente meglio della prima, giusta l’idea di proporre un finale sfumato anche se avrebbe dovuto essere più caloroso ed in grado di strappare quell’emozione che invece non riesce ad ottenere.

Rimane quindi per me un melodramma moderno senza particolari qualità, per gli amanti della lacrima e dell’emozione si trovano ogni stagione film più coinvolgenti e meglio realizzati.

Abbastanza anonimo.

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