Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Questo è un film che nasce da una doppia sconfitta,quella del regista Steven Soderbergh,che si vide rifiutare l'adattamento da egli stilato per "L'arte di vincere",e quella della campionessa di arti marziali Gina Carano,in finale con una rivale brasiliana:il cineasta di "Traffic" ha deciso così di girare un film d'azione d'autore,con un plot abbastanza già visto,che vede una protagonista dotata di capacità notevoli incastrata in un complotto progettato ai piani alti dei servizi segreti,lottare per venirne a capo e sopravvivere,eventualmente mandando al Creatore o smascherando i mandanti della trappola. Se appunto il canovaccio può ricordare altri action movie di successo,il meglio di "Knock-Out",che in originale si chiama "Haywire",più o meno,"perdere la testa",sta in una regia elegantissima ed estrosa,che inquadra dettagli,impasta colori,azzecca riprese originali ed indovina un ritmo concitato e fluido,che rifiuta l'estremizzazione digitale che ha preso fin troppo campo nel genere,sfruttando al minimo gli effetti speciali,e corredando di partecipazioni importanti il cast,soprattutto nei ruoli più ambigui.Se la Carano,dalle forme vistose e dal viso non canonicamente da bellezza per il cinema,è più una ginnasta da combattimento che non perde un colpo nelle scene di lotta e d'azione pura,Soderbergh le imbastisce attorno una classica sequela di tradimenti,cospirazioni,doppi giochi e sparatorie congegnate assai bene:la colonna sonora,di gran rilevanza nel commentare le immagini,è di David Holmes,ed è una delle più interessanti ed avvincenti della stagione in corso,rievocando celebri partiture come quelle di Isaac Hayes e Lalo Schifrin,ma tracciando una particolare grinta nel musicare le gesta della protagonista. Bizzarro talento,capace di cose notevoli come questo falso B-movie e altre più banali ma dichiaratamente impegnate,Soderbergh è,insieme a Gus Van Sant,un'anomalia di questi anni di cui tener conto.
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