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Villain

Regia di Sang-il Lee vedi scheda film

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La recensione su Villain

di kikisan
8 stelle

Un'altra perla dal Giappone.
Villain narra le vicende di un giovane operaio con i capelli tinti di biondo di nome Yuichi che passa il tempo a frequentare ragazze conosciute sui siti di incontri di Internet. L'ultima sua "conquista" è un'impiegata di un'assicurazione di nome Yoshino - la quale sembra non apprezzarlo molto: per fare sesso con lui pretende anche dei soldi. Le attenzioni della ragazza sono rivolte ad un giovanotto di buona famiglia di nome Masuo. Ad un certo punto Yoshino viene trovata assassinata e la polizia sospetta di Masuo, ma ben presto la ricerca del colpevole viene dirottata su Yuichi, il quale a sua volta si dà alla fuga con la sua nuova conquista internettiana: la dolce e fragile Mitsuyo, commessa presso un negozio di abbigliamento. Yuichi, abbandonato in giovane età dalla madre, vive con l'amorevole nonna, la quale durante la latitanza del nipote deve affrontare da sola tutti i giornalisti che si occupano morbosamente dell'omicidio di Yoshino. La povera signora rimane anche vittima di una banda di truffatori. Il padre di Yoshino (un modesto barbiere) non sa come sfogare la rabbia per la morte della figlia. Villain è un film molto triste; affronta con durezza e semplicità i temi di attualità della società giapponese (e non solo): la solitudine, la promiscuità sessuale, il mondo di Internet, la mancanza di ideali. Villain è per la maggior parte un film sui giovani giapponesi e dipinge un quadro delle nuove generazioni non certo consolatorio; si astiene però a dare risposte facili e accusatorie. Il film alterna momenti di freddezza con altri altamente melodrammatici; le lacrime scorrono copiose come l'immancabile pioggia battente sottolinea i momenti più pregnanti della narrazione. Tutti i protagonisti della pellicola sono imperfetti; il regista Lee Sang Il (nome di origine coreana, ma giapponese) mette davanti allo spettatore una serie di caratteri tutti molto controversi: sta a noi scegliere chi è il meno peggio e chi è il maggiore responsabile della tragedia avvenuta(io personalmente non ho dubbi). Tutte queste sfumature caratteriali sono rese possibili oltre che dalla buona sceneggiatura di Yoshida Shuichi (autore anche del libro), anche da un'ottima serie di interpretazioni attoriali tra le quali spicca sicuramente quella di Fukatsu Eri (Mitsuyo, la commessa in fuga col presunto assassino Yuichi). Villain è anche un ottimo thriller, grazie al sapiente uso di flashback e ad un montaggio che ci permette di capire ed empatizzare gli stati d'animo di tutti i protagonisti. Particolarmente geniale, un vezzo registico che fa partire il flashback rivelatore dall'occhio vitreo di un pesce, all'interno di un piatto di sashimi servito al ristorante. Il film ha vinto una miriade di premi in patria ed anche all'estero; ho optato per inserire 4 stellette, ma avrei tranquillamente potuto assegnarne 5. Per chi conosce le ultime produzioni giapponesi, Villain potrebbe inserirsi a metà strada tra la ridondanza di "Confessions" di Tetsuya Nakashima e la freddezza di Parade di Isao Yukisada. Sono disponibili i sottotitoli in inglese.

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